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50,3 km - Dislivello 1.250mt

Tappa 04

Lioni -

Lago Laceno

Martedì 09  Maggio 2023 50,3km Dislivello 1.250mt
Tappa adatta a: Principianti

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LIONI

Panoramica

Il nome del paese appare per la prima volta in un atto di donazione datato 883, con il quale il principe longobardo Sicardo concede alla badessa di S. Sofia una proprietà sita in “Leoni”. Nei Registri Angioini si legge di diversi reclami (tra il 1289 e il 1306) avanzati da alcuni feudatari di Oppido verso i colleghi di S.Angelo. Questi avrebbero disposto una serie di agevolazioni per chi volesse andare a coltivare le terre sulla riva sinistra dell’Ofanto facendo sì che i contadini di Oppido si trasferissero a “Li Lyuni”, abbandonando le vecchie terre. Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell’ambito della provincia di Principato Ultra.

Lioni ha origini remote, come testimoniano ritrovamenti archeologici di epoca pre-romana. Il “Vico di li liuni” fu uno dei primi insediamenti che si formò lungo il corso d’acqua. L’economia lionese, si basava sulla pastorizia, che permise la nascita di una fiorente attività casearia, ancora oggi viva.

Gastronomia

Nella zona di Lioni sono particolarmente gustose le mozzarelle, famosissima è proprio “La treccia di Lioni”; caciocavalli, soppressate, Salsicce, prosciutti paesani,
Numerose sono le Paste preparate a mano: Cavatelli, ravioli e maccaronari. Fra i dolci più popolari, il torrone.

Bevande

Vini tipici della provincia di Avellino, Fiano ed Aglianico.

LAGO LACENO

Panoramica

La cittadina di Bagnoli Irpino è collocata in una valle circondata da monti, alcuni dei quali superano i 1700 metri di altitudine, come il Cervialto e il Raiamagra. È una località soleggiata dal clima non troppo rigido, silenziosa, tranquilla emeta turistica rinomata, ben collegata con la rete autostradale.

Ha 3200 abitanti (circa), e giace a circa 650 metri sul livello del mare. I suoi monti confinano con quelli di Nusco, Lioni, Caposele, Calabritto, Acerno e Montella, dei quali porzione è boscosa, porzione coltivata ed il resto erbifera, destinata per pascolo degli armenti, che in ogni tempo hanno costituito le principali industrie e risorse economiche della borgata. Sui suoi monti si ammirano dei punti incantevoli, i quali non hanno nulla ad invidiare alle montagne della Svizzera, e fra essi vi è l’altipiano Laceno a 1040 m. sul livello del mare, il quale è attraversato dal rivolo perenne della Tornola, che si raccoglie a formare un laghetto ai piedi del Raiamagra, e che infine attraverso un cunicolo naturale sbocca nel burrone Caliendo, una delle propaggini del fiume Calore.

Bagnoli sorge prima dell’anno Mille, come centro fortificato a difesa del ducato longobardo di Salerno. Al tempo della minore età di Federico II, Diopoldo di Hohenburg, capitano tedesco, ne fa un centro di rilevanza strategica; il paese divenne una piazza d’armi, viene cinto da poderose mura e munito di un formidabile castello, situato sul poggio detto Serra, e dominante tutta l’alta valle del Calore.

Le produzioni artistiche di Bagnoli Irpino sono state anche in passato di un notevole gusto e pregio. Per secoli fu Demanio Regio, finchè al tempo degli Aragonesi fu dato in feudo, insieme con Montella e Cassano alla famiglia dei Cavaniglia, spagnoli imparentati con gli Orsini. In tale periodo il paese conobbe i più notevoli benefici di progresso e rinnovamento, diverse iniziative produttive furono migliorate ed ingrandite.

Accanto all’industria armentizia, che gli Aragonesi favorirono considerevolmente, sorsero in questo periodo la bachicoltura e soprattutto la produzione di tessuti, filatura e tintoria; la famosa “Pezza Bagnolese” per secoli costituì un capo importante di corredo da sposa. Luogo di ritrovo degli accademici Pontaniani, Bagnoli, ispirò il poeta Sannazzaro, che da questi luoghi trasse diversi spunti per il suo poema “ARCADIA”.

Eretto a ducato nel 1611, fu tenuto in feudo dalla famiglia Maiorca-Strozzi, fino al 1806 quando fu abolita la feudalità Custodi gelosi e fieri della loro libertà, i bagnolesi imponevano sempre ai diversi feudatari il giuramento dei “Capitoli”, norme e privilegi riguardanti gli usi civici sul demanio da parte della popolazione.

Il paese per il suo futuro punta tutto sul turismo, considerata la sua unica vera risorsa di sviluppo.

Gastronomia

Formaggi

Gli allevamenti di ovini e bovini rappresentano un’importante risorsa per Bagnoli Irpino. Inoltre il contesto ambientale in cui vivono gli animali ne garantisce un ottimo latte, e quindi ottimi formaggi, e una carne gustosa. Tra i formaggi troviamo degli ottimi pecorini (anche aromatizzati al tartufo), una ricotta fresca dal gusto delicato, della ricotta secca al peperoncino, un ottimo caciocavallo podolico.

 

Tartufo Nero di Bagnoli Irpino e prodotti con tartufi

Il Tartufo Nero di Bagnoli Irpino (nome scientifico Tuber mesentericum) è molto apprezzato per il suo inconfondibile aroma. Con il Tartufo di Bagnoli Irpino si producono formaggi tipici aromatizzati, come un pregiatissimo burro, utilizzato anche per la preparazione di crostini, per condire piatti a base di pasta, di carne o di pesce. Inoltre, il Tartufo di Bagnoli Irpino viene impiegato per le preparazioni alcoliche: grappe e liquori.

 

La Castagna di Montella IGP

Il territorio di Bagnoli Irpino rientra nella zona di produzione della “Castagna di Montella I.G.P “, che include anche i territori del Comune di Montella, Cassano Irpino, Volturara Irpina, Nusco e Montemarano. Questa qualità di castagne è molto apprezzata soprattutto all’estero. Dal sapore particolarmente dolce, è ideale per la pasticceria: il castagnaccio dolce, le polpettine di castagna al cacao e tanti altri prodotti. Inoltre, l’industria legata alla lavorazione della castagna produce “Castagne del prete”, (essiccate e poi ammorbidite), la marronata, la farina.

 

I funghi ed altri prodotti del sottobosco

Nei castagneti che circondano Bagnoli, dai 700 metri fino a quota 1809 del Monte Cervialto, nei boschi di faggio, si trovano: il porcino nei suoi vari aspetti (Boletus Reticulatus, Boletus Edulis, eccetera), i chiodini, il gallinaccio, l’ovulo ed altri. Il periodo va da maggio a settembre e a seconda del clima, dell’altitudine e della ricchezza di humus del terreno boschivo. Non esiste altro vegetale così apprezzato come questo prodotto. Il suo sapore particolare, il profumo inconfondibile, le diverse varietà pregiate lo rendono alimento celebrato dai buongustai e gradito a tutti i palati. Per raccogliere i funghi bisogna disporre di un tesserino, per cui chi non ne è munito può acquistarli presso gente del luogo autorizzata, che va personalmente a coglierli nella prima alba.

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