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55 km - Dislivello 1000mt

Tappa 05

Napoli

(Mostra d'Oltremare)

Napoli

(Procida Capitale Italiana della Cultura)

Sabato 14  Maggio 2022 55km Dislivello 1000mt
Tappa adatta a: Principianti

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NAPOLI

Informazioni Turistiche

La storia millenaria della città ha inizio con l’arrivo dei Greci che si insediarono nell’area in cui oggi è Castel dell’Ovo. Successivamente vollero fondare una nuova città, una nea-polis in greco, da cui il toponimo Napoli.

La città manterrà a lungo la sua grecità, anche con l’arrivo dei Romani che la elessero a città di cultura.  Poi, nei secoli, si sono susseguite diverse dominazioni che hanno trasformato il volto della città che è diventata sempre più monumentale, a testimonianza della grandezza dei conquistatori e che nel tempo si è estesa alle colline circostanti.

A Napoli, non vi è solo un patrimonio storico-artistico di notevole importanza ma, a fare da cornice alle innumerevoli bellezze culturali, vi è un territorio che sorge sul mare, ai piedi del Vesuvio, che concede degli scorci paesaggistici di rara suggestione. Il visitatore non mancherà di notare un connubio armonico tra natura e cultura che fiumi di inchiostro ha fatto scorrere nei diari dei viaggiatori di ogni tempo.

Gastronomia

Chi giunge a Napoli non sarà colpito solo dalle bellezze artistiche e paesaggistiche, ma saprà apprezzarne anche la gastronomia locale ricca e variegata.

In generale, colpisce la presenza di nomi di origine francese nella cucina napoletana. Ad esempio il gâteau, a base di patate oppure il celebre ragoût di carne, il croquet, anch’esso preparato con le patate, sono solo alcuni esempi. Questo perché un tempo era abitudine presso le famiglie aristocratiche della città avere in casa dei monzù, ossia cuochi di origine francese (il termine deriva da monsieur) i quali hanno introdotto termini della loro lingua nella cultura gastronomica locale.

Ma il piatto più noto che viene generalmente associato a Napoli è sicuramente la pizza. La tradizione vuole che sia stata realizzata alla fine dell’Ottocento per essere offerta alla regina Margherita di Savoia e da qui la classica versione con pomodoro, basilico e mozzarella. A Napoli oggi molto gettonata è la cosiddetta pizza a portafoglio in formato ridotto che si piega proprio come “un portafoglio” e si consuma in strada, così come la “pizza fritta” che è la variante cotta in olio bollente.

Per quanto, invece, riguarda la pasticceria locale non può essere trascurata la pastiera. Con il suo ripieno di grano, ricotta, zucchero e uova è tipica del giorno di Pasqua. Non è però raro trovarla anche in altri periodi dell’anno insieme a babà e sfogliatelle anch’essi parte della tradizione dolciaria.

Bevande

Il caffè è sicuramente uno dei simboli della città di Napoli. Apprezzata per la sua virtù rinvigorente è, in realtà, molto più di una semplice bevanda. Offrire un caffè o semplicemente berlo in compagnia ha un valore simbolico, è un atto di cortesia, un gesto di amicizia. Il caffè è un pretesto per accorciare le distanze e iniziare una conversazione.

A Napoli vi è l’usanza del caffè sospeso. Quando si consuma al bar ne viene pagato uno in più che resta “in sospeso” per un futuro avventore che ne farà richiesta. In questo modo il caffè viene offerto anche a chi non può permetterselo.

Sebbene sia apprezzato in tutte le sue varianti, il modo più tradizionale per prepararlo è l’utilizzo della cosiddetta “cuccuma”, la tipica caffettiera napoletana. È composta da due contenitori sovrapposti, uno si riempie  con il caffè e l’altro con l’acqua. Quando questa arriva ad ebollizione, bisogna capovolgere  la caffettiera in modo che l’acqua possa filtrare attraverso la polvere di caffè. Durante questo procedimento è buona abitudine coprire il beccuccio della caffettiera con un “coppetiello”  ossia un conetto di carta in modo tale da non far disperdere l’aroma del caffè. Ce lo insegna Eduardo de Filippo nella celebre commedia Questi fantasmi.

NAPOLI

Informazioni Turistiche

La storia millenaria della città ha inizio con l’arrivo dei Greci che si insediarono nell’area in cui oggi è Castel dell’Ovo. Successivamente vollero fondare una nuova città, una nea-polis in greco, da cui il toponimo Napoli.

La città manterrà a lungo la sua grecità, anche con l’arrivo dei Romani che la elessero a città di cultura.  Poi, nei secoli, si sono susseguite diverse dominazioni che hanno trasformato il volto della città che è diventata sempre più monumentale, a testimonianza della grandezza dei conquistatori e che nel tempo si è estesa alle colline circostanti.

A Napoli, non vi è solo un patrimonio storico-artistico di notevole importanza ma, a fare da cornice alle innumerevoli bellezze culturali, vi è un territorio che sorge sul mare, ai piedi del Vesuvio, che concede degli scorci paesaggistici di rara suggestione. Il visitatore non mancherà di notare un connubio armonico tra natura e cultura che fiumi di inchiostro ha fatto scorrere nei diari dei viaggiatori di ogni tempo.

Gastronomia

Chi giunge a Napoli non sarà colpito solo dalle bellezze artistiche e paesaggistiche, ma saprà apprezzarne anche la gastronomia locale ricca e variegata.

In generale, colpisce la presenza di nomi di origine francese nella cucina napoletana. Ad esempio il gâteau, a base di patate oppure il celebre ragoût di carne, il croquet, anch’esso preparato con le patate, sono solo alcuni esempi. Questo perché un tempo era abitudine presso le famiglie aristocratiche della città avere in casa dei monzù, ossia cuochi di origine francese (il termine deriva da monsieur) i quali hanno introdotto termini della loro lingua nella cultura gastronomica locale.

Ma il piatto più noto che viene generalmente associato a Napoli è sicuramente la pizza. La tradizione vuole che sia stata realizzata alla fine dell’Ottocento per essere offerta alla regina Margherita di Savoia e da qui la classica versione con pomodoro, basilico e mozzarella. A Napoli oggi molto gettonata è la cosiddetta pizza a portafoglio in formato ridotto che si piega proprio come “un portafoglio” e si consuma in strada, così come la “pizza fritta” che è la variante cotta in olio bollente.

Per quanto, invece, riguarda la pasticceria locale non può essere trascurata la pastiera. Con il suo ripieno di grano, ricotta, zucchero e uova è tipica del giorno di Pasqua. Non è però raro trovarla anche in altri periodi dell’anno insieme a babà e sfogliatelle anch’essi parte della tradizione dolciaria.

Bevande

Il caffè è sicuramente uno dei simboli della città di Napoli. Apprezzata per la sua virtù rinvigorente è, in realtà, molto più di una semplice bevanda. Offrire un caffè o semplicemente berlo in compagnia ha un valore simbolico, è un atto di cortesia, un gesto di amicizia. Il caffè è un pretesto per accorciare le distanze e iniziare una conversazione.

A Napoli vi è l’usanza del caffè sospeso. Quando si consuma al bar ne viene pagato uno in più che resta “in sospeso” per un futuro avventore che ne farà richiesta. In questo modo il caffè viene offerto anche a chi non può permetterselo.

Sebbene sia apprezzato in tutte le sue varianti, il modo più tradizionale per prepararlo è l’utilizzo della cosiddetta “cuccuma”, la tipica caffettiera napoletana. È composta da due contenitori sovrapposti, uno si riempie  con il caffè e l’altro con l’acqua. Quando questa arriva ad ebollizione, bisogna capovolgere  la caffettiera in modo che l’acqua possa filtrare attraverso la polvere di caffè. Durante questo procedimento è buona abitudine coprire il beccuccio della caffettiera con un “coppetiello”  ossia un conetto di carta in modo tale da non far disperdere l’aroma del caffè. Ce lo insegna Eduardo de Filippo nella celebre commedia Questi fantasmi.

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