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81,2 km - Dislivello 550mt

Tappa 10

Castelnuovo di Garfagnana -

Viareggio

Martedì 16  Maggio 2023 81,2km Dislivello 550mt
Tappa adatta a: Ciclisti Intermedi

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CASTELNUOVO DI GARFAGNANA

Panoramica

Castelnuovo è il capoluogo e il cuore della verde Garfagnana. Le prime memorie documentarie risalgono all’epoca longobarda.

Gastronomia

I piatti tradizionali sono: la pasta fatta in casa, la zuppa di farro, le polente di farina di castagne e di “formenton otto file”, i funghi, la trota fario e iridea del fiume Serchio, l’”infarinata”, il dolce pasquale detto “Pasimata”, il “castagnaccio”, le “tullore”, le castagne secche bollite con latte e servite con panna o ricotta, le “mondine”, i “ballucci”, i “necci” e le “frittelle”, il formaggio e i salumi locali accompagnati da pane di patate cotto in forni a legna ed, infine, la birra di farro e vini locali!

VIAREGGIO

Panoramica

Viareggio, grazie alle sue spiagge, viene identificata principalmente come una località a vocazione balneare, ma vanta anche la vicinanza alle montagne dell’entroterra e la presenza del lago di Massaciuccoli e delle aree protette del Parco Migliarino San Rossore. Molti sono gli eventi a carattere nazionale e internazionale che punteggiano l’anno: dal Carnevale che quest’anno festeggia 150 anni, al Festival Puccini per la musica, alla Viareggio Cup per lo sport, e il Premio Rèpaci per la letteratura.

La luce di Viareggio è calda, a tratti abbagliante. Si spande dal mare alle spiagge, attraversa i bagni storici, le architetture déco della passeggiata, prosegue sul ponte e arriva al porto dei pescherecci. Dal molo, corre lungo il canale Burlamacca che collega centro e periferia cittadina e giunge alle darsene dove, grazie all’eccellenza dei cantieri navali viareggini, vengono costruite alcune delle imbarcazioni più belle del mondo. E poi Torre del Lago, nel silenzio e nella quiete del lago di Puccini, appena punteggiato dal fruscio di un remo sull’acqua o dal canto degli uccelli che svelano i misteri delle dimore storiche. Uno scenario urbano e marittimo che riempie occhi e cuore.

Gastronomia

Piatti tipici da non perdere durante un soggiorno a Viareggio.

 

La pasta alla trabaccolara

La “trabaccolara” è una pietanza della tradizione viareggina che nasce come piatto povero, realizzato con i pesci di fondale che restavano invenduti al mercato. Il nome deriva dal trabaccolo, un’imbarcazione utilizzata dai pescatori di San Benedetto del Tronto, alcuni dei quali si trasferirono a Viareggio tra gli anni Venti e la fine degli anni Trenta. Per prepararlo servono pesci come la gallinella, lo scorfano, le tracine, a cui qualcuno aggiunge crostacei e molluschi (che però non fanno parte della ricetta tradizionale). In questa ricetta i pesci si cuociono col pomodoro e s’insaporiscono con vino ed erbe aromatiche.

 

Risotto con seppie e bietole

Nasce dall’unione di sapori di terra e di mare ed è un classico mangiarlo nelle cucine delle feste rionali nel periodo di Carnevale. Per prepararlo bisogna rosolare le seppie, unire la bietola tagliata a striscioline, una volta che è appassita si aggiunge il riso e a fine cottura si ultima il piatto con il prezzemolo tritato. Buon appetito!

 

Cacciucco alla viareggina

Rigorosamente con doppia “C”! Un piatto che deriva dalla tradizione povera dei pescatori e che trova le sue origini addirittura nel 1500. Il nome deriva dal termine turco “kuciuk” e che significa “piccolo”: una zuppa di pesce che i pescatori erano soliti preparare a bordo di rientro da una battuta di pesca in mare. La particolarità del cacciucco viareggino è quella di avere tutti i pesci poveri che venivano scartati dai pescatori perché avrebbero avuto poco mercato a terra. Da servire in tavola rigorosamente accompagnata da pane casalingo abbrustolito e preferibilmente strofinato con aglio. Il sapore è forte e deciso, leggermente piccante.

 

Spaghetti con i nicchi

Sapete cosa sono i nicchi? È il termine viareggino con cui si fa riferimento alle arselle o telline. Si tratta di piccoli molluschi bivalve che si trovano nei fondali sabbiosi. Si cucinano in modo molto semplice ma davvero gustoso. Si condiscono gli spaghetti in bianco con le arselle passate in padella, dopo averle fatte spurgare dalla sabbia mettendole in una ciotola con acqua almeno dalla sera prima. Nella cottura si aggiunge vino bianco, aglio, peperoncino e a fine cottura prezzemolo.

 

 

Spaghetti con i coltellacci

La città, così legata al suo Carnevale, ha un repertorio di canzoni popolari da far invidia: una delle più famose a opera di Adriano Barghetti recita così: “Siam tutti coltellacci e ad ogni marettone ci ritroviamo sempre in mezzo al lavarone” (titolo “Cha cha cha dei coltellacci”).

I coltellacci sono conosciuti fuori dai confini viareggini come cannolicchi. Il termine tipico deriva dalla loro forma allungata che è simile a quella di un coltello.

Sono molluschi dalla forma lunga e stretta che si pescano dopo le mareggiate, lungo la battigia o nei pressi degli scogli. Si preparano in bianco o con aggiunta di pomodori e hanno un sapore forte e intenso.

 

La scarpaccia

Chiudiamo con un dolce che, in realtà, dolce non è. Stiamo parlando della scarpaccia dolce che si mangia solitamente come dessert a fine pasto ma non si disdegna anche come merenda o spuntino durante la giornata. Una vera e propria torta che ha la particolarità di avere come ingrediente le zucchine tagliate a strisce molto sottili. Il sapore che ne deriva è un misto di dolce e salato che saprà colpire il palato. Assolutamente da provare.

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