
Tappa
9
Giovedì 22
Maggio 2025
57,9 km
Dislivello 200 mt
Livello Tecnico: Base
Impegno Fisico: Basso
Partenza tra
Reggio Emilia -
Viadana
Reggio Emilia - Vadana (Oglio - Po)
info turistiche
Città di:
Reggio Emilia
Panoramica
Situata nella grande Pianura solcata dalla bimillenaria Via Emilia, a circa 50 km da Bologna, impossibile perderla di vista dall’Alta velocità o percorrendo l’autostrada del Sole. I suoi landmark – la stazione Av Mediopadana e le “Vele” dei ponti di Santiago Calatrava – sono inconfondibili punti di riferimento. Reggio Emilia è la Città del Tricolore: il 7 gennaio 1797 fu adottato il vessillo che divenne poi bandiera nazionale. Con la sua lunga storia, i suoi tesori e monumenti, le piazze accoglienti, Reggio Emilia è una città d’arte piacevole da scoprire; con le sue cupole manieriste e barocche, le tracce del passato medievale e rinascimentale, che ricalcano le vestigia della Regium Lepidi romana, è uno scrigno di tesori nascosti. È stata la terra di alcune tra le personalità più importanti della storia italiana, come Matilde di Canossa, i poeti Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto e i pittori Antonio Allegri detto il Correggio, Antonio Fontanesi e Antonio Ligabue, il fotografo Luigi Ghirri.
Gastronomia
La tradizione della buona cucina reggiana, semplice e naturale, trova riscontro nei numerosi ristoranti e trattorie dove è possibile gustare ottimi cibi tramandati da una generazione all’altra. I prodotti base provengono della terra e dagli animali, per questo si parla di “cucina povera”. Si tratta di sapori forti nati dall’esigenza di supplire alla mancanza di ingredienti costosi e raffinati. Prima tra tutti la sfoglia (fujeda), fatta con farina non sgerminata, uova del contadino, cannella robusta e…”mani a calore equilibrato”.
I Cappelletti in brodo, protagonisti indiscussi delle Feste, sono i principi tra i primi piatti, accanto a tortelli verdi e di zucca. All’interno della tradizione reggiana la ricetta varia leggermente a seconda della famiglia e della località (montagna, Bassa reggiana e capoluogo), così come le dimensioni che tendono ad aumentare scendendo verso la “Bassa”.
Il Parmigiano Reggiano Dop d’eccellenza, apprezzato in tutto il mondo, è un altro prodotto tipico descritto nelle ricette dei famosi trattati culinari del passato ed elogiato per le sue peculiari proprietà. Secondo tradizione il taglio della forma deve essere fatto con il particolare coltello a mandorla che suddivide i blocchi in pezzi irregolari capaci di mettere in evidenza pregi quali la superficie granulosa e ruvida.
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop, prezioso elemento di spicco della cucina reggiana, arricchiva le doti delle giovani spose delle famiglie nobili e, raccolto in vaselli, veniva usato come medicamento ma il profumo, l’aroma ed il sapore agrodolce hanno convinto i buongustai a farne prelibato uso in cucina.
L’erbazzone è una torta salata tipica di Reggio Emilia, farcita con un ripieno molto saporito: bietole o spinaci, cipolla, aglio, pangrattato e Parmigiano Reggiano in abbondanza. Ne esistono alcune varianti: con il riso in Appennino o senza pasta a Correggio.
Vini e bevande
In tavola non può mancare un buon calice di Lambrusco Reggiano, uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Le sue anime sono tante almeno quanti sono i suoi colori e le bollicine, tutte diverse, in un bicchiere. Le sue caratteristiche danno vita a un vino intenso e frizzante, che da sempre accompagna la cucina tipica reggiana.
La Spergola è un vitigno tipico della zona collinare attorno a Scandiano con radici millenarie: le prime tracce risalgono all’undicesimo secolo, nei possedimenti della Contessa Matilde di Canossa. Il vino che ne deriva, un bianco fermo o frizzante, riassume in sé la qualità del territorio reggiano, il paesaggio dolcemente collinare nel quale viene prodotta e la sua lunga storia.
E come non ricordare l’acqua d’orcio, la bevanda dissetante più amata dal popolo reggiano, quando ghiaccioli, granatine e gelati erano un lusso riservato a pochi. Molti hanno ancora nel palato quel senso di freschezza capace di alleviare prontamente il disagio della calura più implacabile. Dell’acqua d’orcio esistono diverse ricette in libri di cucina reggiana o tramandate oralmente, spesso prive di dosi.
Punti di interesse
La Cattedrale di Reggio Emilia fu edificata nel 857 ca. su una preesistente costruzione romana, custodisce all’interno un pregevole coro ligneo del XV sec. e significative opere di artisti reggiani del ’500 e ’600. Domina la facciata la Madonna col Bambino e i coniugi Fiordibelli, committenti di una cappella che conserva una pregiata pala d’altare del Guercino. Nella Cripta (XII-XIII sec) è stato rinvenuto uno splendido mosaico tardo romano del IV secolo d.C., oggi custodito al Museo Diocesano.
La Basilica di San Prospero è dedicata al vescovo reggiano Prospero, santo protettore della città. Di pregio, nel catino absidale, il Giudizio Universale di Camillo Procaccini e il prezioso coro ligneo dei De Venetiis, del 1546. Nella quinta cappella a destra si trova la copia del Boulanger de “La Notte”, famoso capolavoro del Correggio requisito dal Duca di Modena e ora esposto a Dresda. All’esterno è possibile ammirare sei leoni di foggia tardo romanica e la cinquecentesca torre ottagonale, recentemente restaurata e aperta alle visite.
I Chiostri di San Pietro sono un suggestivo esempio di Rinascimento italiano, facevano parte di un antico monastero benedettino utilizzato nei secoli nei modi più disparati. I due chiostri, seppur collegati, presentano stili diversi: quello piccolo ha un impianto rinascimentale, mentre il maggiore è un tipico esempio di architettura manierista ispirata al Palazzo Te di Mantova. Oggetto di un recente restauro, ospitano oggi mostre e manifestazioni culturali di grande rilievo.
Sede del Municipio dal 1434, il Palazzo del Comune si affaccia su Piazza Prampolini, centro culturale della città. Al suo interno si trova la Sala del Tricolore, progettata come archivio del Ducato Estense: qui il 7 gennaio 1797 venne proclamato il Primo Tricolore come vessillo della Repubblica Cispadana, nata sotto la protezione delle armi francesi. Nei locali adiacenti, il Museo del Tricolore documenta il contesto storico e politico in cui si colloca la nascita della bandiera italiana, fino al Risorgimento e all’Unità d’Italia.
Il teatro municipale di Reggio Emilia, intitolato all’attore reggiano Romolo Valli, è considerato uno dei teatri più belli d’Italia. Costruito in stile neoclassico, venne progettato dall’architetto Cesare Costa ed edificato tra il 1852 e il 1857. Qui debuttò nel 1961 Luciano Pavarotti nella “Boheme”. Sulla vicina piazza si affacciano altri due teatri: Ariosto, dedicato al noto poeta reggiano, e Cavallerizza, ex maneggio per cavalli.
Realizzati in acciaio verniciato di bianco i tre ponti di Calatrava, con le loro forme sinuose e leggere, presentano ai viaggiatori che arrivano dall’autostrada la Reggio Emilia del XXI secolo. Dal 2013 si è aggiunta la stazione dell’alta velocità Mediopadana: la caratteristica forma ad onda, il gioco di luci, la struttura in acciaio bianco e vetro l’hanno resa una delle opere d’architettura contemporanea più ammirate e una delle stazioni più belle del mondo.
Viadana (Oglio - Po)
Panoramica
Viadana, in Lombardia, è un piccolo centro situato lungo il fiume Po. La città è famosa per la sua tradizione agricola e la posizione strategica che la rende un importante nodo commerciale della zona. Viadana offre un patrimonio storico interessante, con chiese e palazzi accompagnati da un’atmosfera tranquilla. La vicinanza al fiume Po permette attività all’aria aperta come il ciclismo e la pesca, rendendo la città una meta ideale per chi cerca relax e contatto con la natura.
Gastronomia
Il territorio di Viadana si caratterizza per una ricca tradizione agricola e gastronomica, legata ai prodotti della terra. In particolare, la zona è rinomata per la produzione di angurie, meloni e zucche, che grazie al terreno fertile e al clima favorevole acquisiscono un sapore dolce e intenso. Le angurie di Viadana, grandi e succose, sono ideali per rinfrescarsi nelle calde giornate estive, mentre i meloni si distinguono per l’aroma inconfondibile e la polpa morbida, perfetti da gustare con il prosciutto crudo secondo la tradizione locale.
Tra le specialità gastronomiche più rappresentative spiccano i tortelli di zucca, simbolo della cucina viadanese e della tradizione mantovana. Questi ravioli ripieni di zucca mantovana, amaretti, mostarda e Parmigiano Reggiano uniscono sapori dolci e salati in un equilibrio unico. Vengono serviti in due varianti principali: in bianco, con burro fuso e salvia, che esalta la delicatezza del ripieno, oppure in rosso, con un sugo saporito a base di pomodoro e salsiccia, per un gusto più ricco e deciso. I tortelli di zucca rappresentano un piatto delle feste, preparato con cura in occasione di ricorrenze e celebrazioni familiari.
Un’altra produzione tipica del territorio è il luadel, che ha recentemente ottenuto la De.Co. (Denominazione Comunale), a testimonianza del suo valore storico e culturale. Si tratta di un pane di prova, originariamente utilizzato per verificare la temperatura dei forni a legna nelle cascine della campagna viadanese. Preparato con un impasto semplice di farina, acqua e lievito, il luadel viene cotto rapidamente per controllare se il forno ha raggiunto il calore ideale per cuocere il pane tradizionale. Oggi è apprezzato per la sua croccantezza esterna e la morbidezza interna, ed è spesso servito come accompagnamento a salumi locali o formaggi.
Vini e bevande
Il Lambrusco Viadanese, vino tipico della zona, deriva il suo nome dal comune di Viadana, in provincia di Mantova. Il vitigno è probabilmente originario dalle viti selvatiche, derivando il termine Lambrusco dal latino “Vitis Labrusca” ossia selvatica. Queste uve erano anche dette anche “uzeline” o “oseline” per il fatto che, crescendo spontaneamente al limitare dei boschi, venivano depredate dagli uccelli che ne erano ghiotti. Il vitigno Lambrusco Viadanese è conosciuto anche come “Groppello Ruberti“, dal nome dell’enologo che lo decretò miglior vitigno della provincia. La sua diffusione è maggiormente localizzata nel Mantovano, nella zona delimitata dai fiumi Oglio e Po, ed è alla base dell’uvaggio della Lambrusco Mantovano DOC. Il vitigno Lambrusco Viadanese ha foglia media, pentagonale, a tre lobi, raramente a cinque. Il suo grappolo maturo ha dimensioni medie, è lungo, cilindrico, compatto. Gli acini sono medi, sferoidali, sovente di forma irregolare, per la pressione dovuta alla compattezza eccessiva del grappolo. La loro buccia è consistente, spessa, di colore blu nero e molto pruinosa. La polpa ha molto succo incolore e di sapore piuttosto neutro. Il vino ottenuto dal Lambrusco Viadanese ha un colore rubino carico e profumi intensi con note fruttate e floreali di amarena e di viola. Decisamente tannico, ha robusta corposità ma anche una certa armonia.
Punti di interesse
: Uno dei principali poli culturali è il MuVi (Musei Viadana), un complesso che ospita diverse istituzioni di grande valore. Al suo interno si trovano il Museo Civico Archeologico Antonio Parazzi, dedicato alla storia e all’archeologia locale, e il Museo della Città Adolfo Ghinzelli, che ripercorre le vicende storiche di Viadana e del territorio circostante. Il MuVi ospita anche la Biblioteca Comunale Luigi Parazzi, con un patrimonio librario di oltre 100.000 volumi, e la Galleria Civica di Arte Contemporanea, punto di riferimento per mostre ed eventi culturali. Completa il complesso l’Archivio Storico Comunale, custode della memoria storica del paese.
L’attività culturale di ricerca, conservazione documentale e pubblicazione editoriale è portata avanti con grande competenza dalla Società Storica Viadanese e dalla Fondazione Daniele Ponchiroli, che contribuiscono a valorizzare e diffondere la conoscenza del patrimonio storico e culturale locale.
Un altro luogo di grande interesse è l’Ecomuseo Terre d’Acqua tra i fiumi Oglio e Po, riconosciuto dalla Regione Lombardia per il suo ruolo nella valorizzazione delle tradizioni agricole e artigianali del territorio fluviale. L’ecomuseo ha sede nello storico impianto idrovoro del Consorzio di Bonifica Navarolo Agro Cremonese e Mantovano, situato nella frazione di San Matteo delle Chiaviche. Questo impianto, costruito a partire dal 1923, rappresenta un esempio di archeologia industriale e un presidio culturale e ambientale. Curiosità vuole che tra i manovali impegnati nella costruzione dell’impianto ci fosse anche un giovane Learco Guerra, nato nel 1902 e destinato a diventare uno dei più grandi ciclisti italiani, noto come la Locomotiva Umana.
Tra gli edifici religiosi di maggiore rilevanza spicca la Chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta e San Cristoforo in Castello, situata nel centro storico di Viadana. Questo edificio è un vero e proprio museo d’arte sacra, grazie all’ampia collezione di opere d’arte raccolte da Monsignor Antonio Parazzi durante la sua vita ecclesiastica. Le tele, le sculture e gli arredi sacri presenti nella chiesa testimoniano l’evoluzione dell’arte religiosa locale attraverso i secoli.
Un altro luogo di grande valore storico e culturale è la Chiesa Prepositurale di Santa Giulia V.M. nella frazione di Cicognara, dove si sono intrecciate vicende di rilevanza nazionale. Qui ha esercitato parte del suo ministero Don Primo Mazzolari, figura di spicco del cattolicesimo italiano del Novecento. Inoltre, la chiesa è stata per lungo tempo dimora della scrittrice Grazia Deledda, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.