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Martedì 27
Maggio 2025

57,6 km
Dislivello 1400 mt
Livello Tecnico: Avanzato
Impegno Fisico: Elevato

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Rovereto -

San Valentino

(Brentonico)

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Rovereto

Panoramica

Rovereto è da secoli un vivace centro industriale, turistico e culturale del Trentino, tanto da guadagnarsi nel Settecento il soprannome di “Atene del Trentino” per il suo fermento intellettuale e artistico. Conosciuta anche come “Città della Quercia”, in riferimento al rovere che ne simboleggia la forza e le radici storiche.
Adagiata tra le colline e i vigneti della Valle dell’Adige, Rovereto affascina con il suo intreccio di storia, arte e cultura. Situata lungo l’antica via di collegamento tra Verona e Trento, è un crocevia di popoli e tradizioni, dove il passato si fonde armoniosamente con il presente. Passeggiare per le sue vie significa compiere un viaggio nel tempo, attraversando epoche e stili architettonici diversi. Le antiche mura del Castello dei Castelbarco rievocano il Medioevo, mentre la Casa del Podestà racconta il periodo della dominazione veneziana. Gli eleganti palazzi settecenteschi di Corso Bettini testimoniano il fervore culturale dell’epoca, mentre il Castello di Rovereto conserva la memoria della Prima guerra mondiale. Il cuore della città è impreziosito da edifici prestigiosi come il Teatro Zandonai, l’Accademia degli Agiati e la Biblioteca civica, ospitata nell’imponente Palazzo dell’Annona. Rovereto ha accolto illustri personaggi, tra cui Mozart, che proprio qui, nella Chiesa di San Marco, tenne il suo primo concerto in Italia.
La città vanta un panorama culturale di straordinaria ricchezza grazie ai suoi musei, che spaziano dall’arte alla storia fino alla scienza. Il MART, uno dei più importanti musei italiani di arte moderna e contemporanea, e la Casa d’Arte Futurista Depero raccontano l’evoluzione artistica del Novecento. Il Museo Storico Italiano della Guerra conserva preziose testimonianze dei conflitti mondiali, mentre il Museo di Scienze e Archeologia esplora la storia naturale e l’archeologia del territorio.
Rovereto è anche una città di eventi, un vero palcoscenico che ospita festival di danza, teatro, musica e cinema.
Rovereto è soprattutto la “Città della Pace”, titolo ispirato alla presenza della maestosa Campana dei Caduti, fusa con il bronzo dei cannoni della Prima guerra mondiale, che ogni sera diffonde il suo rintocco solenne per ricordare l’importanza della fratellanza tra i popoli. Nei suoi pressi, il Sacrario di Castel Dante custodisce le spoglie di oltre 20.000 soldati, un luogo di memoria e riflessione che rafforza il legame della città con il suo passato e con il desiderio di costruire un futuro di armonia e dialogo.
Rovereto è un’esperienza da vivere, una città capace di sorprendere con la sua atmosfera, il suo patrimonio e la sua energia culturale, regalando a chi la visita un viaggio affascinante tra storia, arte e tradizioni.

Gastronomia

•Marroni di Castione
Nel borgo di Castione, sull’Altopiano di Brentonico ai piedi del Monte Baldo, la coltivazione dei marroni è una tradizione secolare. In passato ogni famiglia possedeva almeno un albero, con una produzione destinata anche all’esportazione, mentre oggi circa 2.500 piante, alcune di oltre trecento anni, offrono frutti grandi, a forma di cuore, dal sapore dolce e dalla grana fine. La lavorazione dei marroni dà vita a farine e piatti tipici squisiti, celebrati ad ogni ottobre durante la Festa del Marrone.

•Formaggi di malga del Monte Baldo: Primo Fiore e Affogato all’Enantio
In Vallagarina l’arte casearia vanta una lunga tradizione, presente ancora oggi nelle sue diverse zone, tra le quali il Monte Baldo. Qui, nelle accoglienti malghe, si può ancora assistere alla trasformazione del latte e vivere in prima persona l’emozione della mungitura e degustarne i prodotti. I formaggi locali sono caratterizzati da una pasta di tonalità gialla, dovuta ai caroteni delle erbe e più in generale della flora microbica locale dei pascoli, offrendo profumi e sapori unici: il Primo Fiore è considerato il formaggio nostrano per eccellenza, l’Affogato all’Enantio prende il nome dal vino autoctono con cui il formaggio viene aromatizzato.

•Erbe e fiori officinali del Monte Baldo
La raccolta delle erbe spontanee, antica tradizione trentina ancora ampiamente diffusa sul Monte Baldo, consente di creare prodotti pregiati che portano i sapori, le essenze e i profumi delle montagne, oltre all’ottimo miele del Baldo che eccelle per il profumo e la colorazione intensa. La varietà delle piante è indice della salubrità del territorio, frutto di un equilibrio perfetto tra terreno, aria e acqua. Le specialità locali, frutto del lavoro paziente e rispettoso dei raccoglitori, incarnano valori come il rispetto per la natura e la tenacia nel superare le difficoltà.

•Zafferano del Baldo
Nei boschi e nei prati crescono varie piante officinali e alimentari: di particolare pregio è lo zafferano del Baldo, ricavato dal Crocus Sativus, celebre per il suo aroma intenso, sapore deciso e caratteristico colore giallo. I fiori, raccolti a mano in ottobre e novembre, vengono lavorati separando manualmente i tre stimmi, che vengono poi essiccati e confezionati.

•Fanzelto delle Valli del Leno
Il fanzelto è una ricetta tradizionale di Terragnolo, un paese delle Valli del Leno, una zona affacciata alla Vallagarina di fronte al Monte Baldo. È un pane sottile simile a un’omelette preparato con grano saraceno, acqua e sale. La sua origine risale alla necessità di fronteggiare la scarsità di grano e di farina bianca e riporta la memoria alla cucina povera del luogo.

•Canederli con Grano Saraceno
I grandi “gnocchi” della cucina alpina, tipici del Trentino, vengono preparati nella versione locale con grano saraceno, latte e uova, arricchiti con speck o salumi, oppure in versione vegetariana con spinaci, prezzemolo e farina (noti localmente come Strangolapreti). Serviti in brodo o con burro fuso scuro, rappresentano un pilastro della tradizione culinaria regionale.

•Tortel di patate
Il Tortel di patate è una specialità trentina a base di patate crude grattugiate, salate e talvolta arricchite con farina per maggiore consistenza. L’impasto viene fritto in olio, ottenendo una croccantezza dorata che lo rende un piatto iconico della tradizione locale e viene servito come base per formaggi e salumi.

Vini e bevande

•Marzemino – Il rosso citato nel “Don Giovanni” di Mozart
Il Marzemino è venuto a contatto con popoli, culture e tradizioni diverse, asiatiche ed europee, assumendo di volta in volta persino nomi differenti. Ha impreziosito le tavole del nostro continente, ma è stato in Vallagarina, in particolare nella zona di Isera e dei Ziresi, che alla fine ha trovato il proprio habitat ideale, diventando uno dei vini simbolo del Trentino. Di colore rosso rubino, presenta aromi e fragranze di frutti di bosco con sfumature floreali e note leggermente speziate.

•Enantio – Vino autoctono della Vallagarina
L’Enantio, anche noto come Lambrusco a foglia frastagliata, ha trovato casa parecchi secoli fa nelle zone di Ala ed Avio. Un tempo vitigno incontrastato del fondovalle della bassa Vallagarina, viene oggi valorizzato grazie all’instancabile lavoro di vignaioli e contadini che ne curano la produzione nelle zone maggiormente vocate per la loro tipicità. Un vino di colore rosso rubino, asciutto, fresco e di buon corpo, con note olfattive leggermente speziate e vegetali. Questo vino viene utilizzato anche nella produzione del formaggio “Affogato all’Enantio”.

•Casetta – Un vino speziato dedicato ai veri intenditori
Oggi questa varietà autoctona è coltivata su piccole superfici, lungo tutta la Vallagarina. Conosciuto in zona anche come “Maranela”, dal soprannome di una famiglia di Marani che lo ebbe a coltura, il vitigno è stato generato dall’addomesticazione della vite selvatica, la vitis vinifera silvestris. Il vino, che rientra nella DOC Terra dei Forti, è di colore rosso rubino intenso e si armonizza con un opportuno invecchiamento quando le note più verdi e fruttate lasciano il posto ad aromi speziati e complessi.
•Nosiola – Il bianco che profuma di mediterraneo
La Nosiola è una varietà autoctona legata indissolubilmente al territorio trentino, che vanta anche con la Vallagarina antichi legami e gioiose produzioni. Nei suoi profumi delicati con sfumature di fiori bianchi, frutta acerba e nocciole c’è il clima mediterraneo di cui beneficiano il Lago di Garda e alcune zone della Vallagarina. Al gusto è fresco, con una buona mineralità ed un finale caratterizzato da una nota lievemente amarognola.

•Moscato – Dalle mense dei principi alla nostra tavola
Un vitigno particolarmente diffuso nei terreni circostanti all’imponente Castel Beseno. Coltivato già ai tempi dei Greci, dei Romani e nel Medioevo, veniva spesso servito nelle mense della nobiltà. Di colore giallo carico, talvolta dorato, è di equilibrata struttura ed armonia, con un bouquet aromatico, note di noce moscata, agrumi e albicocca. Il Moscato giallo viene lavorato nella versione secca o dolce. Il crescente interesse verso questo singolare vitigno emerge anche dal recente riconoscimento, nell’ambito della D.O.C. Trentino Superiore, della sottozona “Castel Beseno” fra i comuni di Calliano e Besenello.

•Bordolesi – Bouquet raffinati dalla tradizione francese
Nella seconda metà dell’Ottocento Cabernet e Merlot fecero capolino in Trentino, trovando nella Vallagarina un territorio particolarmente vocato. Vini dai colori intesi e dai bouquet raffinati, strutturati ed eleganti, con finali lunghi e suadenti. La Vallagarina può vantare il primo taglio bordolese prodotto in Italia e, ancora oggi, le più importanti guide e i più influenti sommelier premiano questi vini come tra i migliori nel panorama internazionale.

•Trento Doc – Uve di qualità, esperienza e costanza per un metodo classico d’autore
Trento Doc è territorio, espressione diretta della terra che lo produce. Di esso racchiude il clima, le altitudini e l’essenza. Ogni calice porta infatti con sé unicità, raffinatezza e carattere del luogo di origine. La storia della spumantistica trentina è ormai lunga e consolidata, avendo superato da tempo il traguardo del secolo. Infatti, già nel 1899 a Calliano operava il primo spumantista del Trentino, un pioniere che ha spinto schiere di vignaioli e cantinieri a cimentarsi con i ‘vini mossi’. Oggi, sono molte le piccole aziende che hanno deciso di dedicarsi alla produzione di spumanti metodo classico nelle diverse varianti.

•Grappe – Eccellenze da una delle terre più vocate del mondo
Il Trentino è una delle regioni d’Italia che eccelle per la qualità delle sue produzioni. In Vallagarina esiste una tradizione secolare per quanto concerne quest’arte antica, che si nutre di conoscenze tecniche, storie e aneddoti. Scopri le grappe di monovitigno ottenute con le vinacce delle varietà autoctone della Vallagarina, come quella del Marzemino dalla struttura armonica e fragrante.

•Amari
Gli amari, a base di erbe e radici trentine, miscelati sapientemente in un prodotto gradevole ed accattivante. Permettono di concedersi uno o più sorsi di benessere dopo un ricco pasto.

Punti di interesse

•Parco Naturale Locale Monte Baldo: flora e fauna del cosiddetto “Giardino d’Europa”
Il Parco Naturale Locale del Monte Baldo, con un versante a picco sul Lago di Garda, si affaccia con l’altro sulla valle dell’Adige. È caratterizzato da una straordinaria biodiversità. Per questo è da secoli meta ambita di studiosi, naturalisti, speziali e farmacisti. Già nel 1.500 era noto in tutta Europa come “Hortus Europae”, Giardino d’Europa, luogo di raccolta di specie officinali, di studio delle loro possibili applicazioni nella farmacopea moderna, di ricerche nel campo della botanica, della geologia e di altre scienze naturali. Istituito nel 2013, il Parco comprende i territori appartenenti a 5 comuni del Trentino: Brentonico, Mori, Avio, Ala, Nago-Torbole e un ventaglio di aree protette situate a un’altitudine che varia da poche centinaia di metri sul livello del mare a quote superiori ai 2.000 m.

•Palazzo Eccheli Baisi di Brentonico: Giardino Botanico
Palazzo Eccheli Baisi fu costruito alla fine del XVI secolo unificando alcuni edifici medievali preesistenti. Oggi è sede della Casa del Parco Naturale Locale del Monte Baldo, del Museo del fossile, del Giardino botanico di Brentonico. I suggestivi avvolti del palazzo accolgono una collezione paleontologica di oltre 1000 fossili. Il giardino botanico si estende per oltre 3500 mq nella zona antistante il Palazzo ed è suddiviso in due spazi, il giardino di tipo rinascimentale organizzato in aiuole geometriche e l’area del paesaggio naturale.

•Mart di Rovereto
Più che un luogo il Mart di Rovereto è un’idea. L’idea di un polo culturale innovativo e dinamico che con la sua meravigliosa architettura diventa esso stesso opera d’arte.
Realizzato nel 2002 dall’archistar Mario Botta, il Mart è la prima architettura contemporanea italiana pensata per essere un museo. Il vero cuore del progetto è la piazza circolare con l’iconica cupola in acciaio e vetro, diventata il simbolo stesso di Rovereto. Concepita come
luogo delle relazioni e dei saperi la piazza è animata, oltre che dal museo, da un importante Auditorium, dalla Biblioteca Civica e dal Bistrot dello chef stellato Alfio Ghezzi, nel quale l’esperienza culinaria incontra il design italiano del XX secolo.

•Campana dei Caduti di Rovereto e luoghi della Grande Guerra in Vallagarina
226 quintali di peso, 3 metri di altezza, 3 metri di diametro: questa è la grande idea di Don Antonio Rossaro. Maria Dolens, la campana dei Caduti, ogni sera con i suoi cento rintocchi lancia un messaggio universale di pace. Il 4 ottobre 2025 ricorrono i cent’anni dal primo rintocco. La Campana è attraversata dal Sentiero della Pace: circa 600 chilometri di percorso storico-escursionistico di cui 145 in Vallagarina, collegano tra loro forti, trincee e resti di manufatti militari. La Vallagarina offre un’ampia rete di sentieri che, attraverso brevi passeggiate o escursioni più impegnative, consente di scoprire questi luoghi carichi di storia.

•Castello di Rovereto e il medioevo nella Vallagarina (Castel Beseno, Castello di Avio e altri castelli e borghi medioevali)
Luogo della memoria in Trentino e sede del Museo della Guerra, il Castello di Rovereto è uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardomedievale. Fu edificato nel XIV secolo dai Castelbarco nei pressi del torrente Leno, i Veneziani nel Quattrocento se ne impossessarono e lo trasformarono in una fortezza militare con funzione difensiva, dotata di quattro possenti bastioni. Nel 1509, in seguito alla sconfitta veneziana, passò in mano agli Asburgo, che lo controllarono fino al termine della Grande Guerra. Dal 1921 il castello ospita il Museo Storico Italiano della Guerra, una delle principali istituzioni italiane dedicate alla Prima guerra mondiale.
Il viaggio tra i castelli della Vallagarina è un affascinante itinerario tra bastioni e mura, un’occasione unica per conoscere meglio la storia di questa valle, antica linea di confine e da sempre terra di passaggio fra Italia e Mitteleuropa. Immersi nei vigneti e situati in posizioni strategiche su entrambi i lati del fiume Adige, i castelli della Vallagarina, da Avio a Beseno passando per Rovereto ti regalano panorami unici.

San Valentino (Brentonico)

Panoramica

San Valentino Brentonico, in Trentino, è un incantevole borgo montano situato nella Valle dell’Adige. Conosciuto per la sua tranquillità e le belle opportunità di escursione nel Parco Naturale del Monte Baldo, è un luogo ideale per gli amanti della natura. Il centro del paese è un insieme di case in pietra e tradizioni locali, con una storia che risale al Medioevo.

Gastronomia

La gastronomia di San Valentino di Brentonico, immersa nel cuore del Monte Baldo, è un viaggio nei sapori autentici della montagna, dove prodotti locali e tradizioni contadine si fondono in piatti ricchi e genuini.
Uno dei protagonisti della cucina locale è la polenta, servita con spezzatino di cervo o accompagnata da formaggi di malga come il Nostrano di malga e il Vezzena, che con il loro sapore intenso si sposano perfettamente con il miele di montagna. Accanto alla polenta, troviamo il classico tortel di patate, dorato e croccante, servito con salumi tipici come lo speck, la lucanica trentina e il salame di camoscio, accompagnati dai tradizionali crauti o dal cavolo cappuccio, ingrediente fondamentale della cucina alpina.
Le erbe di montagna, come tarassaco e silene, vengono utilizzate per arricchire piatti semplici ma gustosi, come i canederli agli spinaci o la frittata di erbe aromatiche. Un altro ingrediente locale è lo zafferano, coltivato in piccole produzioni di qualità, che dona un tocco di eleganza ai risotti o alla polenta. Il sedano rapa, dal gusto delicato e leggermente dolce, è spesso utilizzato in insalate e contorni che esaltano la freschezza dei prodotti di montagna.
L’autunno porta con sé uno dei frutti più pregiati del territorio: i Marroni di Castione, castagne dolci e saporite, perfette da gustare arrostite o impiegate in dolci tradizionali. Tra le specialità più particolari spicca l’uso del peperoncino, coltivato in alcune zone del Monte Baldo e utilizzato per insaporire piatti di carne e formaggi.
Per concludere in dolcezza, lo strudel di mele, ricco di cannella e uvetta, è il dessert per eccellenza, spesso accompagnato da un bicchiere di Grappa trentina, che esprime l’anima forte e autentica di questa terra.

Vini e bevande

I vini locali, grazie al clima alpino e ai terreni ricchi di minerali, esprimono sapori unici e profondamente legati al territorio.
Tra i rossi, il Marzemino, vitigno simbolo del Trentino, si distingue per il suo colore rubino brillante e i profumi di frutti di bosco e violetta. Il suo gusto morbido e leggermente speziato lo rende perfetto in abbinamento con carni alla griglia, spezzatini di selvaggina e formaggi stagionati. Per i bianchi, il protagonista è il Nosiola, l’unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino. Fresco e delicatamente aromatico, con note di mela verde e nocciola, si abbina magnificamente ai piatti a base di erbe di montagna, pesce d’acqua dolce e formaggi freschi.
Per le occasioni speciali, non può mancare un calice di Trento DOC, lo spumante metodo classico trentino, elegante e complesso, caratterizzato da un perlage fine e persistente. Prodotto con Chardonnay e Pinot Nero, è ideale per un aperitivo raffinato o per accompagnare antipasti di salumi e formaggi locali.
A chiudere il pasto in perfetto stile trentino c’è la Grappa, il distillato simbolo della regione. Ottenuta dalla vinaccia dei vitigni locali, può essere gustata bianca o invecchiata, esprimendo aromi intensi e avvolgenti. La sua versione aromatizzata con erbe di montagna o miele è particolarmente apprezzata dopo un pasto ricco, offrendo un tocco di calore e autenticità tipico delle tradizioni alpine.

Punti di interesse

Gli appassionati di trekking possono esplorare i sentieri del Monte Baldo, noto come il “Giardino d’Europa” per la straordinaria biodiversità. Percorsi come quello che conduce al Corno della Paura regalano viste spettacolari sulle Dolomiti e sul Lago di Garda. In estate, i prati si tingono dei colori delle erbe di montagna e dei fiori alpini, mentre in inverno l’altopiano si trasforma in un paradiso per sciatori e snowboarder, grazie alle piste di Brentonico Ski. Gli amanti dello sci di fondo e delle ciaspolate possono invece immergersi nei boschi innevati alla ricerca di angoli di pace e panorami unici.
San Valentino è anche un punto di partenza ideale per scoprire importanti luoghi storici della zona. Tra questi spicca la Campana dei Caduti di Rovereto, simbolo di pace e memoria, che ogni sera con i suoi cento rintocchi commemora i caduti di tutte le guerre. Poco distante, il suggestivo Castello di Avio, uno dei manieri medievali più affascinanti del Trentino, con le sue torri e affreschi trecenteschi che narrano storie di battaglie e cavalieri. Nel cuore di Brentonico, il raffinato Palazzo Baisi, oggi sede del Museo del Monte Baldo, custodisce testimonianze della storia e della natura di questo territorio unico.
Il borgo ospita anche la Chiesa di San Valentino, piccolo gioiello del XV secolo che conserva antichi affreschi e un’atmosfera suggestiva. Per concludere la giornata, una tappa nei rifugi e nelle malghe locali permette di gustare piatti tradizionali come la polenta di montagna, i canederli, le carni alla griglia e il baccalà alla vicentina, il tutto accompagnato dai vini del territorio, tra cui Marzemino, Trento DOC e Nosiola.

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