
Tappa
8
Mercoledì 21
Maggio 2025
76,4 km
Dislivello 1700 mt
Livello Tecnico: Avanzato
Impegno Fisico: Medio
Partenza tra
Sassuolo -
Castelnovo ne' Monti
Sassuolo - Castelnovo ne' Monti
info turistiche
Città di:
Sassuolo
Panoramica
Sassuolo, situata a circa 17 km a sud-ovest di Modena, fu probabilmente edificata su un insediamento romano la cui presenza è documentata dai resti archeologici rinvenuti sulle colline di Montegibbio. La città fu governata dalla famiglia Canossa fino ai primi decenni dell’XI secolo. Divenne poi un libero comune fino al XV secolo, quando fu conquistata prima dai Della Rosa e poi dalla famiglia d’Este, che la cedettero per un breve periodo ai Pio di Carpi per poi riprenderla nel 1599 e renderla località di villeggiatura. Il periodo in cui gli Estensi governarono la città rappresentò il momento di massima prosperità economica e di crescita culturale ed artistica, come testimonia lo straordinario Palazzo Ducale, che fu trasformato da rocca militare a Delizia Estense sotto il dominio del Duca Francesco I. Sassuolo, ormai nota come la capitale del Distretto Ceramico, ospita in un territorio di poche decine di chilometri numerosi produttori di piastrelle di ceramica italiana, un prodotto conosciuto in tutto il mondo per la sua bellezza e alta qualità.
Gastronomia
I prodotti tipici di Sassuolo sono sicuramente il Sassolino, infuso a base di anice stellato nato proprio a Sassuolo nel XIX secolo, e la meno conosciuta Sassolina, un insaccato simile al mirandolese Cappello da prete, ripieno di un pesto di carne simile a quello dello Zampone prodotto per la prima volta in una salumeria sassolese agli inizi del Novecento. Inoltre, a Sassuolo si possono gustare i prodotti tipici DOP e IGP dell’Emilia, e di Modena in particolare, come lo Zampone, il Parmigiano-Reggiano, il Nocino (un infuso a base di noci raccolte a fine giugno), il Lambrusco di Modena e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, vere e proprie eccellenze oramai di fama internazionale. Simbolo emblematico della cultura gastronomica emiliana è indubbiamente la pasta fresca ripiena fatta in casa: anche qui i tortellini e i tortelloni rappresentano piatti tipici della domenica, fortemente legati anche alle festività natalizie e pasquali. I tortellini possono essere gustati, come da tradizione, in brodo di cappone o gallina, oppure in crema di Parmigiano-Reggiano; i tortelloni hanno un ripieno di ricotta e spinaci oppure di zucca e sono serviti con un classico condimento di burro e salvia, ma anche con sugo di pancetta o funghi.
Gnocco fritto e le tigelle (o crescentine) sono altre golosità tipicamente emiliane che possono costituire un secondo o un piatto unico. Lo gnocco fritto è un rettangolo di pasta fritto nello strutto, mentre le tigelle (termine che indicava originariamente la formella nella quale si cuocevano i dischi di pasta) sono dischi di pasta cotti in uno stampo. Gnocco e tigelle si farciscono con salumi di tutti i tipi, formaggi molli, stracchino e rucola o con lardo macinato insaporito da aglio e rosmarino e una spolverata di Parmigiano-Reggiano grattugiato. Tigelle e gnocco fritto sono ottimi anche con marmellate o cioccolata spalmabile per concludere il pasto o, in alternativa, si può gustare un bella fetta di Bensone – “al Busilàn” in dialetto locale – un dolce di pasta frolla, con una variante farcita di marmellata, che lascerà più che soddisfatti anche i palati più raffinati.
Punti di interesse
Palazzo Ducale di Sassuolo
Il Palazzo Ducale, noto anche come “Delizia del Duca d’Este”, è un incantevole esempio di edificio barocco. L’aspetto attuale risale al 1634, quando il Duca Francesco I d’Este commissionò ai migliori artisti del tempo, come Bartolomeo Avanzini e Gaspare Vigarani, un progetto per trasformare l’antica e imponente rocca nella prestigiosa residenza ducale. Il palazzo fu riccamente decorato, sia internamente che esternamente, da artisti importanti come Jean Boulanger, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli.
Il Palazzo Ducale era famoso anche per il suo parco e per i giardini all’italiana. Oggi il Parco Ducale è il più ampio spazio verde pubblico della città, ma molto più piccolo rispetto al XVIII secolo, quando si estendeva per oltre 12 km. Sul lato sud del Palazzo Ducale, invece, si trovano la Peschiera o “Fontanazzo”, una struttura in laterizio rivestita di rocce calcaree che fungeva da vasca per pesci e da teatro acquatico, e la Cavallerizza Ducale, che ospitava le stalle e gli alloggi per i Dragoni Ducali che seguivano la Corte Estense.
L’atrio del Palazzo ospita oggi la mostra gratuita “Tra Corte e Fabbrica: la storia della Ceramica di Sassuolo”, un percorso espositivo promosso da Ceramiche Marca Corona e Gallerie Estensi che include oltre 250 pezzi ceramici unici, rappresentativi della produzione di maiolica del territorio sassolese dalla metà del ‘700 ai primi del ‘900.
Centro storico
Piazza Garibaldi, detta “Piazza Piccola”, rappresenta il centro della città e risale al XVI secolo. Nel 1676 il duca Francesco II d’Este incaricò l’architetto ducale Antonio Loraghi di costruire la Torre della città, detta “Campanone”. Attualmente piazza Garibaldi, con i suoi portici e le sue “canalette” è ciò che l’architetto ducale Pietro Bezzi realizzò nel 1775.
In Piazza Martiri Partigiani, detta “Piazza Grande”, si trova il duomo di San Giorgio, patrono della città. Le prime notizie della chiesa, un raro esempio di “Barocchetto”, risalgono al 1300.
Su Piazzale Della Rosa, che deve il suo nome ai primi signori della città, si affaccia la Chiesa di San Francesco, realizzata da Francesco d’Este nel 1600. Al suo interno è venerato il Santissimo Crocifisso, o “Santo Tronco”, reliquia particolarmente cara ai sassolesi, a cui è dedicata la solenne processione del Giovedì Santo per le vie della città.
Castello di Montegibbio e Acetaia comunale
Le prime fortificazioni del Castello di Montegibbio, erette sulle colline intorno a Sassuolo a difesa dei territori canossiani, risalgono all’inizio del X secolo. In seguito a numerosi passaggi, il castello divenne per la prima volta proprietà della dinastia estense nel 1375. Seguirono altre casate, fino al 1851, quando il castello divenne residenza estiva della nobile famiglia Borsari, per divenire nel 1972 proprietà del Comune di Sassuolo. La fortezza è circondata dal Parco di Montegibbio: un giardino romantico all’inglese ricco di alberi secolari che si estende per circa 30 ettari. La corte del castello di Montegibbio ospita anche l’Acetaia Comunale Ettore Cuoghi, in attività per la produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dal 2003.
Percorso Natura Secchia
Nei pressi del Parco Ducale, in via dei Moli, si trova l’accesso al Percorso Natura Secchia: un itinerario ciclopedonale lungo il fiume Secchia che offre l’opportunità di fare attività ricreativa e sportiva all’aria aperta, passeggiando, correndo o pedalando, per riscoprire il fascino naturale dell’ambiente fluviale.
Terme della Salvarola
Le antiche Terme della Salvarola si trovano sulle colline a circa 3 km da Sassuolo. Queste acque curative, conosciute fin dai Romani, erano già utilizzate da Matilde di Canossa e dagli Estensi. In queste terme in stile Liberty, risalenti al 1908, si praticano numerose cure termali, grazie al centro benessere ed estetico che vi trovano sede oggi.
Castelnovo ne' Monti
Panoramica
Castelnovo ne’ Monti, situato sulle pendici dell’Appennino Reggiano, è un borgo immerso nel verde, ideale per chi cerca tranquillità e natura. Il paese è noto per la vicinanza al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove è possibile fare escursioni, trekking e visitare la famosa Pietra di Bismantova, una delle formazioni geologiche più emblematiche della zona. Castelnovo è punto di partenza per scoprire le tradizioni culinarie e le bellezze della montagna reggiana.
Gastronomia
Nei negozi del centro di Castelnovo e negli spacci dei caseifici è possibile trovare moltissimi prodotti tipici di eccellenza: oltre al Parmigiano Reggiano ci sono ad esempio il pecorino locale, nella stagione giusta i funghi porcini freschi e per tutto l’anno quelli secchi, marmellate, salumi e dolci, l’imperdibile erbazzone, torta salata a base di biete e spinaci, e tanto altro.
In particolare l’Erbazzone di montagna è una ricetta che unisce tradizione, storia e un sapore unico, che lo rendono amatissimo dai residenti del territorio e non solo. Nasce molti secoli fa come pietanza di umile origine contadina, poiché prevedeva l’utilizzo di semplici erbe dell’orto e di erbe spontanee disponibili in vari momenti della stagione che venivano impreziosite dalla pasta ed insaporite dal lardo e dagli aromi.
Anticamente veniva cotto in uno stampo rotondo di rame chiamato “al sol”, nel forno del pane, e tutta la comunità reggiana faceva a gara per realizzare il migliore. Quello di montagna si differenzia per l’aggiunta del riso. Le donne del territorio appenninico andavano ogni anno alla bassa a prestare attività come “mondine”, ovvero le addette al lavoro di monda nelle risaie. Il salario prevedeva che a ciascuna venissero dati anche dei sacchi di riso, e da lì venne l’idea di aggiungerlo al classico erbazzone.
Vini e bevande
Per quanto riguarda la produzione vitivinicola, Castelnovo ne’ Monti si appoggia principalmente ai territori circostanti, noti per la qualità dei loro vini. Tra i rossi domina il Lambrusco, un vino frizzante dal colore rubino intenso e dal sapore vivace, perfetto per accompagnare i piatti della tradizione emiliana. Le varietà più apprezzate sono il Lambrusco Grasparossa, dal gusto pieno e tannico, e il Lambrusco Reggiano, più leggero e fruttato. Tra i bianchi spicca la Spergola, un vitigno autoctono dell’area reggiana riscoperto negli ultimi anni. La Spergola dà origine a vini freschi, leggermente aromatici e caratterizzati da una piacevole acidità, perfetti come aperitivo o in abbinamento a piatti di pesce e formaggi locali.
A Castelnovo ne’ Monti, tuttavia, è soprattutto la produzione di liquori artigianali a distinguersi. Grazie all’abbondanza di frutti selvatici e piante aromatiche che crescono rigogliose nell’Appennino reggiano, è possibile gustare una varietà di liquori dal sapore unico. Tra i più tradizionali c’è il Nocino, ottenuto dall’infusione di noci verdi raccolte a giugno secondo un’antica tradizione. Il risultato è un liquore scuro e intenso, dal gusto ricco e avvolgente, ideale come digestivo.
Un altro liquore tipico è il Mirtillino, preparato con i piccoli mirtilli selvatici che crescono nei boschi dell’Appennino. Il suo sapore dolce e leggermente aspro lo rende perfetto da gustare freddo come fine pasto. Non mancano poi liquori a base di ginepro, prugnolo selvatico e altre bacche locali, realizzati secondo ricette tramandate di generazione in generazione.
Punti di interesse
In una visita a Castelnovo ne’ Monti non può mancare la salita alla Pietra di Bismantova, una montagna dalle caratteristiche uniche, un blocco di arenaria sospeso su marne argillose la cui forma inconfondibile l’ha portata ad essere citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia (canto IV del Purgatorio) e dipinta dal Correggio sullo sfondo di alcune sue opere.
Altre attrattive del territorio sono l’antica Pieve di Campiliola, i resti della torre matildica medievale su Monte Castello, testimonianza di una fortezza in uso fino al 1400, e nella principale frazione, Felina, la torre circolare detta “Il Salame”, anche in questo caso ultima costruzione rimasta di un castello probabilmente risale al XII secolo.
Visitando Castelnovo è d’obbligo anche una visita ai Caseifici dove si produce il Parmigiano Reggiano di montagna, uno dei migliori formaggi del mondo: sul territorio castelnovese ne sono presenti cinque: Il Fornacione a Felina, la Latteria Casale di Bismantova, la Latteria Sociale Cagnola, il caseificio di Carnola e la Latteria Sociale di Garfagnolo. Castelnovo offre anche una ricca programmazione culturale e musicale, il cui centro è il Cinema Teatro Bismantova.
Negli ultimi decenni il comune si è contraddistinto per gli importanti investimenti sul progetto Castelnovo paese per lo Sport, non solo attraverso competizioni di vari sport che qui si svolgono ogni anno, dalla pallavolo all’ mtb, ma anche grazie agli impianti sportivi di cui dispone, tra i quali il centro di atletica Coni, le palestre e il nuovo Palasport realizzato in collaborazione con la Federazione Sport Sordi Italia (di cui Castelnovo è centro federale nazionale) che sarà completato entro il 2025.
In questo progetto sono fondamentali anche le idee, la voglia di fare, la gioia di condividere progetti con Associazioni Sportive, con la comunità locale ed anche con il presidio Ospedale Sant’Anna, punto di riferimento per tutta la zona sud della provincia di Reggio Emilia.