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Giro-E Enel 2024 – Tappa 19 Tolmezzo – Sappada

24/05/2024

Sappada, 24 maggio 2024 – Il Giro-E oggi parte da Tolmezzo, città natale di Jonathan Milan, il gigante azzurro oro olimpico nell’inseguimento a squadre su pista a Tokyo 2020 e già tre successi di tappa al Giro d’Italia di quest’anno. Assolutamente di buon auspicio per un evento ciclistico, anche se il motore, Milan, c’è l’ha nei muscoli, mentre quello dei ciclisti elettrici è nascosto nel telaio o nel mozzo della ruota posteriore. Oggi bisognerà farlo lavorare, perché si sale a Cima Sappada, un classico, una salita lunga (8,5 chilometri) e duretta, perché se la media è del 4,7 per cento, gli ultimi tre chilometri e mezzo sono all’8,6 con punte del 15; e nelle gambe i ciclisti avranno già la più modesta, ma pur sempre impegnativa, Sella Valcalda. Insomma una tappa interessante, 58 chilometri per 1.700 metri di dislivello, le ultime salite del Giro-E 2024, perché domani, a differenza dei professionisti del Giro, la carovana elettrica si trasferisce a Roma per il gran finale di domenica. Non ci sarà dunque tempo per visitare la bella Tolmezzo, porta della Carnia, e le borgate di Sappada, località di montagna di antichissime origini.

 La tappa Tolmezzo-Sappada

Tolmezzo è stata attraversata diverse volte dal passaggio del Giro d’Italia, ma solo nel 2018 ha ospitato una partenza (curiosamente con arrivo a Sappada: in pratica la stessa frazione del Giro-E di quest’anno, ovviamente con un altro chilometraggio). Sappada è stata sede di tappa del Giro d’Italia per tre volte: la prima nel 1987 è entrata nella storia della Corsa Rosa per quello che venne ribattezzato il “tradimento di Sappada”, ovvero quando Roche attaccò il suo compagno di squadra Visentini in maglia rosa, prendendo il simbolo del primato alla fine della tappa (vinta da Van der Velde); la seconda volta è stata la partenza del giorno successivo di quella edizione, mentre la terza l’arrivo del 2018 con vittoria di Simon Yates. Oggi il Giro-E parte inserendosi subito sulle strade dei professionisti, facendo successivamente un tratto fuori percorso di circa una quindicina di chilometri prima di rientrare in prossimità di Cercivento e affrontare quindi gli ultimi 41 chilometri. Oggi scuola di bici, perché tra GPM, Cima Sappada e i sette chilometri misti tra discesa, strappi in doppia cifra di pendenza e falsopiani dallo scollinamento al traguardo, bisogna sapere stare in sella per davvero, al di là dei motori.

Il personaggio del giorno – Marco Elefanti

Non solo sportivi, al Giro-E. I partecipanti, anzi, sono persone dalle professioni più varie, unite da una passione, o un interesse, comune per la bicicletta. È il caso di Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, il più grande ospedale di Roma. Nella capitale si sposta con una bici pieghevole, a Milano preferisce invece una gravel.

“Ho fatto due tappe quest’anno e mi era già capitato di partecipare l’anno scorso. Trovo che il Giro-E sia una bellissima iniziativa. È un bel modo per fare attività fisica, con una componente para competitiva che è piacevole. Io amo la bicicletta, ma non sono mai stato un appassionato di ciclismo. Ebbene, ho scoperto che attorno al ciclismo c’è tuttora un interesse e una vicinanza del pubblico straordinari. Passare tra due ali di folla che ti incitano è realmente emozionante. Conoscere i territori è un’altra splendida opportunità, che è merito della bicicletta a pedalata assistita. Ho sessant’anni e la bicicletta è un’attività sportiva perfetta per la mia età. Il calcio e il tennis, che ho sempre praticato, ora mi diventano difficili, a causa di problemi alle articolazioni inferiori, invece la bicicletta consente di fare sport a ogni età. Io non sono un medico, ho responsabilità manageriali, ma che lo sport, assieme all’alimentazione, sia la leva della longevità, mi è perfettamente chiaro”.

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