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Tappa

14

Sabato 20
Maggio 2023

54,4 km
Dislivello 350 mt

Tappa adatta a: Principianti

Tudor Partenza tra

G ::

Stresa -

Cassano Magnago

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STRESA

Panoramica

Il nome di Stresa appare per la prima volta in un documento del 998.
Sottoposta alla giurisdizione dei Visconti e Borromei, a partire dal XIX secolo
Stresa comincia ad ottenere rinomanza, grazie alla presenza prima di Antonio
Rosmini, poi di Alessandro Manzoni e successivamente di Elisabetta di
Sassonia, Duchessa di Genova. La costruzione della Ferrovia del Sempione,
all’inizio del XX secolo, porta Stresa ad essere conosciuta internazionalmente.
La vicinanza di grandi centri, quali Milano e Torino con i loro aeroporti, il
Palazzo dei Congressi, alberghi che uniscono attrezzature modernissime ad
una tradizione di ospitalità, giardini, temperatura ideale, fanno sì che Stresa
sia oggi una delle località più rinomate in Italia.

Gastronomia

“Le Margheritine” sono il dolce tipico di Stresa, biscotti prodotti in onore della
regina Margherita di Savoia. I prodotti di eccellenza sono: il riso, il miele, il
formaggio Gorgonzola, il pesce di lago (pesce persico, gardon), la carne piemontese.

Bevande

Vasta selezione di cantina con vini tipici: Nebbiolo, Barbera, Boca Doc, Fara
Doc, Sizzano Doc, Ghemme Docg, Erbaluce e Prünent.

Punti di interesse

Isole Borromee: Isola Bella e Isola Madre, Isola dei Pescatori, Parco Pallavicino, Giardino Alpinia, Monte Mottarone, Villa Ducale e luoghi rosminiani, Museo Pietro Canonica, Museo della Pesca – Isola Pescatori, Casa Museo Andrea Ruffoni – Isola Pescatori.

CASSANO MAGNAGO

Panoramica

Cassano Magnago è un comune italiano di 21560 abitanti della provincia di Varese in Lombardia e ha una superficie territoriale con un’altimetria che varia dai 242 m. s.l.m. ai 321 m. s.l.m. Cassano Magnago in origine “Cassiano Magniago” è stata elevata al rango di città a seguito del DPR del 10/11/1997. La città ha origini remote testimoniate dal ritrovamento di un’urna cineraria riconducibile alla cultura di Golasecca (dal 1000 al 500 a.C.). Il vero simbolo di Cassano Magnago è la Torre di San Maurizio, risalente all’epoca tardo romana, usata come torre per segnalazioni e riedificata come campanile dell’omonima chiesa. La storia di Cassano è la storia di un territorio che, senza dimenticare la remota presenza dei Visconti dal ‘700, prese ad ospitare nobili famiglie milanesi e gallaratesi oltre a presentare testimonianze archeologiche, religiose e naturalistiche rappresentate da: Villa Oliva con Parco della Magana, Villa Buttafava, Castello Visconteo, ex Chiesa di San Giulio, chiesa di Santa Maria, San Giulio, San Pietro, San Martino e Sant’Anna, Viale delle Rimembranze, Oasi Boza e Bosco di città.

Gastronomia

I purscelitt da Cassan:

dolce tipico di Cassano Magnago, ritenuto ben augurante, in biscotto o marzapane, ma rigorosamente a forma di maialino. Si racconta che la Regina Teodolinda transitando per San Giulio, non avesse incontrato anima viva se non alcuni maialini, “i purscelitt” che grufolavano per strada. Colpita da così manifesta povertà, si tolse dal capo la preziosa corona e la donò ai Cassanesi perché ne ricavassero denaro per aiutare i poveri. Da questo lascito prenderebbe origine l’“Elemosina della Corona”, con la quale la parrocchia di San Giulio ha sostenuto i poveri fino all’Ottocento.

 

Chiscieau cunt i fig:

avanzi di pasta di pane mescolata con fichi, uva passa, zucchero e burro.

 

Frucch e Maroch:

dolci simili agli amaretti a base di zucchero e albume d’uovo il cui nome trae origine dalla rivalità tra gli abitanti di San Giulio e di Santa Maria.

Punti d'interesse

EX CHIESA DI SAN GIULIO

L’ex chiesa di San Giulio è il monumento che riassume in sé l’intero passato della città, dagli albori della storia al secolo XXI. Fu costruito sulle rovine di una precedente struttura tardo-romana, di cui sono stati rinvenuti i resti ma sono riemerse anche tracce di una palificazione di età protostorica se non addirittura preistorica. La chiesa deve con ogni probabilità le sue origini a San Giulio stesso, sacerdote greco del quarto secolo. Lo stabile tardoromano precedente la prima chiesa potrebbe essere stato un luogo di culto pre-cristiano. Sulle rovine della chiesa altomedievale fu poi costruito in epoca rinascimentale un secondo tempio. Per pagare le spese di costruzione della nuova chiesa, nel 1853, il millenario luogo di culto fu ceduto al Comune, che lo trasformò in municipio. Trasferita poi la sede comunale in via Volta all’inizio del Novecento, l’edificio fu destinato ad altri scopi, divenendo anche casa del fascio. È proprio in questo continuo riutilizzo che consiste il carattere singolare dell’ex chiesa. Sono stati recuperati gli affreschi che decorano le pareti della seconda chiesa, ben descritti negli atti della visita pastorale compiuta dal cardinale Federico Borromeo nel 1622. Si segnala in particolare il pregevole dipinto raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista, conservato nella sacrestia.

 

VILLA OLIVA

La villa fu abitata fino al 1775 dalla famiglia Bossi di Cassano Magnago e dal 1775 al 1828 dalla famiglia degli Agazzini. Dal 1828 fu abitata dalla famiglia Oliva, da cui la villa prende il nome, fino al 1963 quando l’ultimo erede Pietro Oliva morì. Alla sua morte la villa fu donata alla Parrocchia di Santa Maria del Cerro e acquistata successivamente dal Comune. Agli inizi degli anni ‘90 iniziarono i lavori di ristrutturazione che le hanno restituito l’antico splendore.

Entrando dalla porta principale troviamo lo SCALONE D’EUROPA chiamato così per l’affresco dipinto sulla parete di fondo, il “Ratto d’Europa”; la GALLERIA DEI QUATTRO CORONATI che porta direttamente al giardino; la SALA DELLE CANDELABRE realizzata nell’ultimo quarto del XVIII secolo; la SALA DI ERCOLE che è una delle stanze più spettacolari della villa con un rosone centrale decorato con motivi vegetali ed è così chiamata perché vi sono raffigurati quattro episodi della vita di Ercole; la SALA DEI PAESAGGI NORDICI con motivi floreali sui toni del grigio, verde e marrone; la SALA DELLE DAMINE fatta realizzare dalla famiglia Oliva. con una copertura lignea a cassettoni con volute con cartigli, conchiglie, foglie d’acanto e festoni; la SALA DEL CACCIATORE realizzata nel XVIII secolo. Sulle pareti esterne della villa vi sono DUE OROLOGI SOLARI fatti realizzare dalla famiglia Bossi nel 1723.

 

CHIESA DI SANTA MARIA DEL CERRO

La chiesa di Santa Maria del Cerro fu eretta nel 1280, anno di fondazione da parte di Ottone Visconti, che la volle come Cappella del vicino Castello Visconteo. Testimone della sua antichità è il bel campanile, in stile romanico lombardo, unico elemento primitivo dopo la trasformazione della chiesa, avvenuta nel 1825. L’edificio fu allungato verso occidente invertendo l’originale orientamento (con facciata ad ovest, oggi a est). All’interno della chiesa si trova lo splendido organo Carrera, del 1834, gioiello dell’arte organaria locale. Fiore all’occhiello della chiesa è il pregevole ciclo d’affreschi di Luigi Morgari e Aristide Secchi, realizzato tra il 1895 e il 1905, che ne decora ogni superficie sintetizzando figure e temi biblici sino alle storie dei santi. Dal 1570 la chiesa custodisce gelosamente la reliquia della “Sacra Spina”, ritrovata da S. Carlo Borromeo presso il castello e che la tradizione attribuisce alla corona che Cristo portò sul capo.

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