Meno male che non è una corsa di velocità. Altrimenti, al Giro-E Enel arriverebbe sempre prima la squadra di Trenitalia, composta esclusivamente di dipendenti, tutti super allenati. «Sì, ho tutta gente che pedala», conferma Sacha Modolo, il capitano. «Infatti dei miei spesso non aiuto nessuno, mi capita di farlo con partecipanti delle altre squadre». Professionista dal 2010 al 2022, con due vittorie di tappa al Giro, Modolo era un velocista. «Per noi la terza settimana al Giro d’Italia era la più dura. Ma in realtà, dato che in salita non andavo proprio piano, mi riposavo, perché non dovendo fare la volata non dovevo stare davanti».
Modolo va in bici da corsa da quando ho otto anni. Ora ne ha 38. «Ho fatto 28 anni di agonismo e 30 di ciclismo, perché conto anche quelli del Giro-E, che sono due. La bici mi piace ancora? Sì e no. Quando lo fai a livello agonistico, la passione si trasforma in lavoro, e poi da lavoro si trasforma in stress, soprattutto negli ultimi anni. Ora, se mi proponi di fare un giro in bici o in moto, ti rispondo: moto».