Il ciclismo è bello anche quando non ci sono montagne da scalare. Il Giro-E Enel, nella tappa 9, è stato protagonista di un viaggio nella Bassa di una sessantina di chilometri piatti piatti, durante i quali la bellezza stava tutta nel contorno, nei luoghi, nella suggestione. Da Reggio Emilia a Viadana, per un omaggio a Don Camillo, al Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi, a quell’Italia bella e povera e nebbiosa del Novecento, ai film con Fernandel e Gino Cervi, a Brescello e naturalmente alla Grande Madre Po, come la chiamava un altro dei giganti di quest’angolo di mondo (appena più su: Pavia), Gianni Brera, visto che il traguardo della corsa era sulle rive del grande fiume, a Oglio Po.

La capitana influencer

Ma in quella tappa c’era una poesia in più. Con il team di Toyota, da sette anni Mobility Partner e Official Car del Giro d’Italia, c’erano gli atleti con disabilità intellettive di Special Olympics, che hanno partecipato a una tappa del Giro-E, pedalando accanto alla capitana Elisa Scarlatta. «Sono dei ragazzi magnifici, non si lamentano mai, ringraziano mille volte… ogni volta che finisco la giornata con loro ho un’emozione dentro che mi vengono i brividi solo a ripensarci», ammette Elisa, influencer che sui social racconta il ciclismo, niente gare, solo il piacere di stare in bicicletta, al Giro-E fin dalla prima edizione. «Siamo cresciuti assieme. Sette anni fa io avevo 50mila follower, oggi ho superato i 170mila, e il Giro-E è diventato un evento pazzesco, con un gruppo che non ha niente da invidiare a quello di un Grande Giro. Sono grata a Toyota per avere voluto come capitano una donna, perché l’80 per cento delle squadre qui hanno capitani uomini. L’inclusione è molto importante».

«Siamo entusiasti che per il terzo anno consecutivo Special Olympics abbia accettato la sfida e rappresentato il Team Toyota al Giro-E con i suoi atleti», dice Alberto Santilli, amministratore delegato di Toyota Motor Italia, che ha supportato la squadra durante la tappa con la sua full electric bZ4X, il primo SUV BEV del marchio giapponese. «È un appuntamento che ci permette di ribadire come lo sport sia uno strumento potente per promuovere una società inclusiva, in cui tutte le persone possano essere apprezzate per le proprie capacità, sentirsi libere di esprimersi senza pregiudizi e ricevere le giuste opportunità per crescere e migliorarsi ogni giorno».