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Tappa 20 Roma – Roma

28/05/2023

Tappa 20 Roma – Roma

Roma, 28 maggio 2023 – Una sfilata nella capitale, dopo un lungo giorno di trasferimento. Dalle Dolomiti a Roma: con qualsiasi altra destinazione avrebbe potuto essere uno shock, invece si passa di bellezza in bellezza: da quella del paesaggio e delle montagne più belle del mondo a quella artificiale, ma stupenda dell’architettura e dell’atmosfera di Roma.

E dunque Roma, finalmente! L’ultima tappa, la ventesima, di un Giro-E indimenticabile per le emozioni e i luoghi, e per un percorso che ha esaltato tutto il Belpaese. E fa niente la pioggia e il freddo, quando è accaduto, fa parte dell’andare in bici: se pedali, ti bagni. È stato record di team, tra Ufficiali e Special, e di partecipanti. Record anche di capitani blasonati: mai così tanti. Un boom.

Ormai il gruppo è quello di un Grande Giro. Complimenti all’organizzazione per la gestione di una macchina divenuta decisamente complessa e per la capacità di garantire soddisfazione e sicurezza a tutti i partecipanti. C’è già rimpianto, in ognuno di loro, e sarebbe strano il contrario. Figurati quelli che hanno pedalato oggi (c’era il mondo, a Roma!). E non sono i 1.150 chilometri, non sono i 16.400 metri di dislivello positivo complessivo. Sono le persone incontrate, le esperienze fatte, i luoghi visti, che rimarranno nel cuore dei partecipanti; i sorrisi, la fatica, gli occhi lucidi, i brividi di freddo come quelli d’emozione.

La tappa Roma – Roma

Una passerella nel cuore nobile di Roma, 35 chilometri nel mito della capitale. La partenza con vista su Castel Sant’Angelo, e poi il Lungotevere Aventino, l’Isola Tiberina, le Terme di Caracalla, il Circo Massimo, il Colosseo, Piazza Venezia, Piazza del Popolo, fino al traguardo in via dei Fori Imperiali: più che una tappa ciclistica, un’escursione turistica. Ma quale evento ti offre la possibilità di pedalare, a strade chiuse, in cotanta straordinarietà?

Al via, è record assoluto di partenti: 144. Tra loro, tanti nomi noti: Leo Gassmann e Massimiliano Rosolino con Enel X Way, Giancarlo Fisichella con Sara Assicurazioni, Paola Gianotti con CNH Industrial. Nel team ITALIA.IT i rappresentanti delle istituzioni: hanno pedalato il Ministro del turismo Daniela Santanchè, il Ministro per lo sport e per le politiche giovanili Andrea Abodi, il Presidente Emerito della Corte dei conti Raffaele Squitieri, il Capo di Gabinetto del Ministro del turismo Erika Guerri, il Consigliere del Ministro degli affari esteri per le tematiche giovanili e sportive (ed ex calciatore) Giuseppe Incocciati. Come capitano del team Valsir, in sostituzione di Igor Astarloa, c‘è Oscar Freire, “solo” tre volte campione del mondo su strada. E per la prima volta ha partecipato al Giro-E, come Special Team, Athletica Vaticana, la polisportiva della Santa Sede, con la sua federazione dedicata al ciclismo che si chiama Vatican Cycling.

Il Giro-E oggi ha fatto sua solo l’ultima porzione della tappa dei professionisti, il circuito di 14 chilometri nel centro che loro percorreranno sei volte, mentre i ciclisti elettrici solo due e mezza. Ma non mettiamoci a fare di conto proprio adesso. Come detto, non sono i numeri che valgono, ma le emozioni, e quest’anno ne abbiamo avute così tante da sfiorare, in più occasioni, una sincope.
Dunque è ora di salutarci, e dato il luogo dove ci troviamo, possiamo ben dire: il Giro-E è finito, andate in pace.

Il personaggio del giorno – Paolo Belli

Per vincere la punta di nostalgia che inevitabilmente ci prenderà, oggi diamo la parola a Paolo Belli, cantautore e conduttore televisivo, tre partecipazioni a Sanremo, già fondatore del gruppo Ladri di Biciclette, volto e voce irrinunciabile di Ballando sotto le stelle. Simpatico e ironico, è innamorato della bicicletta. Ha pedalato con il team Green Project Sporters in tre tappe, tra cui quest’ultima romana. C’era però anche alla numero 16 con arrivo sul Bondone, una delle più dure di questa edizione, al termine della quale gli abbiamo chiesto le sue impressioni.
Paolo, una bella notizia: sei sopravvissuto. “Ho provato due emozioni contrastanti. Una è relativa alle grande fatica, perché avevo dei problemi alla batteria e quando, ogni tanto, si spegneva, puoi immaginare la fatica: raddoppiava! Ma come i ciclisti scarsi come me sanno che devono essere scaltri, quindi mi attaccavo alle moto e alla fine sono arrivato al traguardo. Nel mio caso, dunque, la tappa l’hanno vinta loro, i motociclisti, non il sottoscritto. L’altra emozione, è che grazie ai motociclisti, all’organizzazione, al team, ho vissuto uno dei più bei giorni della mia vita. Perché nonostante la fatica immane, vedere uno spettacolo meraviglioso come l’Italia e un pubblico fantastico che è lì ad aspettare i campioni, ti dà una carica esagerata. È stata una gioia incredibile, infatti ho già dimenticato la fatica, e rimarrà con me soltanto questa grande gioia. È troppo bello il ciclismo. La bici per me è una passione senza pari. Io a casa non faccio niente, non sposto neanche le sedie, perché mi fa fatica fare tutto, invece non vedo l’ora di salire in bici per fare fatica. Solo chi va in bicicletta può capire. Non è che la bici mi piace: fa parte di me. A mia moglie dico sempre: ci sono i fuoriclasse, i vari Pantani e Indurain, poi ci sono i grandissimi campioni, ovvero tutti quelli che vanno al Giro d’Italia, poi i cicloamatori, che sono quelli che vedi in giro per strada, quindi ci sono quelli come me. Io ho una sola cosa di buono: una forza disarmante nelle volate. Quando vedo un cartello stradale, è volata, non guardo in faccia a nessuno. Però sto alla salita come Bob Marley al valzer. Già il cavalcavia mi dà da fare tanto. Comunque ho fatto lo Stelvio tre volte, e da solo: una cosa folle, perché in caso di problema nessuno avrebbe potuto aiutarmi, ma prima o poi tornerò a farlo, è una follia bellissima. Della bici amo di più il fatto che mi fa capire che persona sono. Quando pedalo mi guardo dentro: se sono triste mi rende allegro, se sono allegro mi fa ragionare sul mio lavoro, sullo scrivere canzoni. Non so com’è, ma il ciclismo rappresenta proprio la mia vita, perché io penso che l’importante non è arrivare primi, ma il viaggio che si fa.
Nonostante abbia scritto tante canzoni dedicate al ciclismo, paradossalmente in bici non canto mai né penso alle canzoni, altrimenti comincio ad avere la cadenza di pedalata di quella canzone, invece in bici voglio andare con la mia cadenza. Ma ogni volta che pedalo con qualche amico, mi metto dietro di lui e comincio a fischiettare la canzone di Mowgly, e loro si arrabbiano tantissimo perché sembra che io non faccia fatica, allora a me scappa da ridere perché so che davanti li innervosisco. Comunque domani è una tappa per velocisti e svernicio tutti quanti. Adesso ti saluto: Ciao e viva il ciclismo!
”.

BiciScuola

Il progetto di edutainment, giunto alla sua 22esima edizione, coinvolge in particolare i bambini delle scuole primarie di primo grado (6-10 anni) situate nelle località attraversate da Giro d’Italia e Giro-E, con l’obiettivo di sensibilizzare i più piccoli all’utilizzo della bicicletta per uno stile di vita sano, al fairplay sportivo, a un’alimentazione equilibrata, all’educazione stradale e alle regole della nuova mobilità sostenibile. A oggi, sono stati coinvolti un totale di 1 milione e 660 mila ragazzi. Dal 4 al 28 maggio 2023 sono attese 2400 classi.

Premiate oggi le seguenti classi vincitrici:

ROMA: classe 4^C, Scuola Primaria San Giovanni Bosco di Roma (RM)
ROMA (GIRO-E): classe 2^E, Scuola Primaria Santa Maria Goretti di Roma (RM)
ROMA: classi 3^A e 3^B, Scuola Primaria Santa Dorotea di Roma (RM)

Clicca qui per scoprire le classifiche del Giro-E.

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