«Gira, il mondo gira, nello spazio senza fine» e va a finire che, quest’anno, il Giro-E approdi a Camerino, paese natale, tra l’altro, di Jimmy Fontana. La numero 5, quella di oggi, è la seconda tappa collinare del Giro-E Enel 2025 e l’andirivieni in senso verticale delle bici dal motore elettrico partirà da questa città, situata su un colle tra i Monti Sibillini e il monte San Vicino, terra della Signoria dei Da Varano, con lo sguardo che si posa tra rocche e castelli.
Famosa per la sua Università fondata in età medievale, ha avuto il suo territorio duramente colpito dalla scossa del 26 ottobre 2016 e oggi è un esempio di resilienza e di una ricostruzione visibile, dove le tante gru dei cantieri fanno da sfondo al paesaggio mozzafiato.
È al centro di una zona montana incontaminata. Le bellezze architettoniche, l’antica Università, il culto della Santa Camilla Battista Varano e la presenza del primo Ordine dei Frati Minori Cappuccini, le tradizioni culturali e le bontà della cucina rendono la città (Bandiera Arancione dal 2009) una meta di singolare attrattiva. È da anni un esempio di mobilità sostenibile: l’Amministrazione comunale continua ad investire sull’implementazione della rete infrastrutturale e a promuovere questo nuovo modo di muoversi nel rispetto dell’ambiente, tanto che presto il trasporto urbano verrà eseguito quasi nella sua totalità attraverso bus elettrici. La città sta investendo inoltre nella transizione ecologica attraverso la creazione di una CER con altri 8 Enti pubblici della zona e diventerà una delle comunità più importanti delle Marche.
La rievocazione storica della Corsa alla Spada e Palio vanta fondatezza storica e longevità. Dal 1982, a maggio riporta la città nel suo periodo di massimo splendore (metà 400), quando la signoria dei Da Varano dominava su un vasto territorio. Il calendario è ricco di rigorosi cerimoniali, approfondimenti culturali, iniziative e prelibatezze gastronomiche.
A Camerino bisognerebbe andare e poi ritornare, per visitare un luogo famoso per la sua bellezza e da sempre accogliente con i turisti. «Un forestiere che salisse tra la nebbia se la troverebbe davanti come un’apparizione… Il suo profilo lontano esprime un destino di signoria», la descriveva un altro dei suoi figli, il poeta e drammaturgo Ugo Betti.