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Giro-E Enel 2025 – Tappa 16 Saint-Vincent – Champoluc

30/05/2025

Chi ha scommesso su questa tappa ha le gambe buone. Perché oggi il Giro-E Enel è partito da Saint-Vincent ed è approdato a Champoluc: in pratica, tolti i dieci chilometri iniziali, una unica, lunga salita. Altre scommesse meglio non averle fatte, anche se la tentazione, con il famoso casinò nei pressi, era alta.

Saint-Vincent, dal territorio vocato allo sport, è amica del ciclismo. È stata 31 volte città di tappa del Giro d’Italia (è al primo posto tra le località non capoluogo di provincia come sedi più ricorrenti nella storia della Corsa Rosa), di cui ha ospitato la Grande Partenza nel 1978 e il Grande Arrivo nel 1987. È invece all’esordio colme città di partenza del Giro-E.

Da provare le Terme, da vedere il Col de Joux, valico alpino che separa la Val d’Ayas da Saint-Vincent, il Castello di Ussel e quello di Fénis, il più visitato della Valle d’Aosta, con le sue mura merlate, i camminamenti di guardia, le torri e gli affreschi, ma anche l’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy. A tavola, Fontina, Jambon de Bosses e il Vallée d’Aoste Lard d’Arnad, che rappresentano l’eccellenza della tradizione casearia e salumiera della regione. Da assaggiare la mela Renetta, non fosse altro per lo splendido nome.

La tappa Saint-Vincent - Champoluc

Qualche dato. Tre settimane di evento, per il Giro-E Enel 2025. Sei tappe cadauna. Più chilometri percorsi nella prima, meno nella seconda e meno ancora nella terza (saranno 300 scarsi). Ma l’altimetria, costante nelle prime due settimane (5mila metri di dislivello positivo a settimana), nella terza quasi raddoppia: 9.150 metri.

È questo il biglietto da visita della tappa di oggi e di quella di domani. E mentre i campioni del Giro si giocheranno la Maglia Rosa scalando Col Tzecore, Col Saint-Pantaléon, Col de Joux e, domani, Colle delle Finestre e Sestriere, i fortunati partecipanti si godranno due giornate in sella che definire magnifiche è riduttivo.

La tappa di oggi, numero 16, di chilometri 46,8 per 1.850 metri di dislivello positivo, si è aparta con un circuito attorno a Saint-Vincent di circa dieci chilometri, affrontando la salita di Champ de Vigne prima di immettersi sul tracciato della tappa numero 19 del Giro d’Italia, che ha portato al traguardo di Champoluc. L’Asperità con la a maiuscola di giornata è il Col de Joux; 15 chilometri al 6,9 per cento medio con punte del 12 per cento, una salita che non dà la possibilità di respirare. Quella finale di Antagnod, che accompagna verso il traguardo (ultimi cinque chilometri in discesa), appare poi come una minore cosa: 9,5 chilometri al 4,5 per cento medio, seppure con punte dell’11 per cento.

Insomma, uno spicchio del Tappone Alpino del Giro 108, nel quale i pro avranno salito un mostruoso totale di 5mila metri di dislivello in un’unica giornata. Senza motore, poveri loro.

Il personaggio del giorno –Massimo Nalli

Ingegnere, Massimo Nalli è presidente di Suzuki Italia, filiale della multinazionale giapponese che commercializza auto, moto e motori marini. Ha partecipato al Giro-E Enel alla tappa 10, da Soave a Vicenza.

Come tutti gli italiani, io sono un ciclista. Non c’è un italiano che non è stato o non sarà, prima o poi, un ciclista. Usavo la bicicletta quando andavo all’università, adesso lo faccio per diletto e anche per invecchiare in forma. La bicicletta non è solo sport, ma anche uno strumento di mobilità, per spostarsi in città o per brevi tragitti; è possibile che sia uno dei mezzi del futuro, e lo dice chi costruisce, come Suzuki, auto e moto. Anche i costruttori di auto hanno la responsabilità di promuovere la bicicletta e noi in questo ci impegniamo. Siamo partner del Giro d’Italia e del Giro-E con le moto Suzuki, mentre al Giro d’Italia Women e al Giro Next Gen forniamo anche le auto, oltre che le moto. Supportiamo pure la Lega del Ciclismo Professionistico, che ha fatto molto per favorire l’organizzazione delle gare su strada e cercare di rendere più facile la vita degli organizzatori. Le gare sono importanti, perché promuovono la passione. Ma sta nascendo anche un movimento di ciclisti non competitivi, che vogliono pedalare in sicurezza, non necessariamente con il cronometro in mano: proprio a loro, Suzuki offrirà il 14 giugno l’Autodromo di Monza, per pedalare in sicurezza; tutti invitati a contribuire, poi, al Dynamo Camp”.

I talk ANCI al Giro-E: a Biassono si è parlato di giovani, scuola e sport

Quello di Biassono del 29 maggio è stato l’ultimo dei sei Stakeholder Forum ANCI al Giro-E 2025, come ogni volta nell’area hospitality del Green Fun Village, subito dopo la partenza della tappa del Giro-E.

L’iniziativa è stata organizzata da ANCI nazionale in collaborazione con ANCI Lombardia e il Comune di Biassono, fornendo così occasione di riflessione e attenzione rispetto ai servizi di orientamento scolastico e professionale in Brianza. La tematica generale “giovani e scuola” è stata così occasione per un confronto su ciò che viene già portato avanti nei Comuni di Biassono e Lissone e, in generale, su come fare rete in Brianza, oltre al ruolo dello sport per i giovani nelle comunità locali. Importanti anche le opportunità di scambio e networking, anche in funzione dei nuovi avvisi ANCI che verranno pubblicati nelle prossime settimane.

L’iniziativa, realizzata nell’ambito delle attività finanziate dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili, rientra tra le attività proposte da ANCI al Giro-E, con l’obiettivo di promuovere cultura dello sport, della mobilità sostenibile e del protagonismo giovanile nell’attuazione delle politiche pubbliche, dello sviluppo dei territori e della crescita delle comunità locali.

Clicca qui per scoprire le classifiche del Giro-E.

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