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Giro-E Enel 2025 – Tappa 12 Fonzaso-Asiago

25/05/2025

Oggi si è chiusa la seconda settimana del Giro-E Enel 2025, con un crescendo di difficoltà che ne annuncia la terza e ultima, nettamente impegnativa. Da Fonzaso ad Asiago, 60 chilometri per 1.400 metri di dislivello positivo, da conquistarsi a uno a uno. Grazie ai motori, è stata una passeggiata, per quanto intensa.

La città di partenza, Fonzaso, è un piccolo comune in provincia di Belluno, immerso nella Vallata del Cismon e circondato dai monti Avena, Aurin, Roncòn e Vallorca. Nel Medioevo condivise le vicende di Feltre fino a entrare nella Repubblica di Venezia, oggi offre un ricco patrimonio culturale e storico, tra cui ville, chiese e siti archeologici, oltre a una forte vocazione per la mobilità sostenibile e la valorizzazione artistica del territorio. Originari di Fonzaso erano i grandi maestri spadai del Cinquecento, i cui prodotti di altissima qualità erano rinomati in tutto il mondo occidentale dell’epoca. Uno di loro, Andrea Ferrara, acquisì una fama talmente grande che fino al Settecento, in Inghilterra, per dire spada, dicevano il suo nome. Un’altra cosa per cui è famosa Fonzaso è il fagiolo Bonèl: bianco, e soprattutto buono.

La tappa Fonzaso-Asiago

Ci sarebbe voluto un goccio di Grappa, nel senso del monte. Invece, rispetto alla tappa dei professionisti, il Giro-E l’ha furbescamente evitato, innestandosi nel percorso Giro al chilometro 158 (!) della Corsa Rosa, per il tratto finale, caratterizzato da un’unica, ma rilevante salita. Superate le Scale di Primolano (in discesa), il Giro-E oggi ha affrontato la cosiddetta “salita di Enego” che porta al Gran Premio della Montagna di Dori, a 20 chilometri dall’arrivo; più della metà dei 1.400 metri di dislivello di oggi sono ascrivibili a questa salita. Parliamo di un’ascesa di 16,4 chilometri al 5,2 per cento medio con punte al nove per cento, dura soprattutto nel tratto conclusivo. Lunga non quanto il Monte Grappa (davvero impegnativo con i suoi 25 chilometri al 5,7 per cento medio), non così dura, ma un banco di prova vero per muscoli, fiato e motori, anzi, batterie; un ricordo da tatuarsi, pure questo, sul cuore dei partecipanti.

Domani il riposo. Quantomai opportuno giacché da martedì fioccheranno salite a raffica, altro che quella odierna.

Il personaggio del giorno – Alberto Ongarato

Ha una faccia antica, scavata dalla fatica, il fisico ancora asciutto, da ciclista nato ciclista. Alberto Ongarato ha cominciato a correre in bici a nove anni e ha smesso a 37; ne ha fati 14 da professionista, dal 1998 al 2011. Ha partecipato a nove Giri d’Italia, un Tour, cinque Vuelta, un po’ tutte le classiche, dalla Roubaix alla Sanremo. Ha colto otto vittorie da professionista. Era un velocista, ma, pur non essendo un gregario, nella maturità della sua carriera è diventato uomo di trenin nel senso che era uno di coloro che lanciavano la volata del velocista di punta della squadra. “Ho cominciato con Daniele Bennati, poi Mario Cipollini, quindi Alessandro Petacchi. Ho fatto sei anni con Alessandro. Tirare una volata, tutti pensano che sia un fatto di andare veloci, di sapere andare a 60-65 all’ora, invece devi avere la capacità di gestire la situazione, di mantenere in quei momenti la lucidità, perché quando arrivi ai -500, -250 metri e prepari la volata, sei davvero a tutta, sei in apnea, ed essere lucidi non è da tutti. È la testa che fa la differenza, non le gambe. Per i primi due anni dopo il ritiro non ho più toccato la bicicletta, diciamo che mi sono disintossicato, poi ho ricominciato un po’ alla volta a uscire, oggi sono un amatore da 4-5mila chilometri l’anno, esco con gli amici, mi piace ancora pedalare. Chi ha fatto tanti anni di ciclismo, può smettere, può allontanarsi, ma prima o poi ci torna dentro. Oggi io pedalo una volta a settimana, e guai se quel giorno non riesco a pedalare. Non è la prima volta con la bici a pedalata assistita al Giro-E. A casa ho una mountain bile elettrica, la uso spesso. La bici chiede allenamento, non c’è niente da fare: la bicicletta non regala niente a nessuno; l’e-bike invece ti consente di trascorrere delle giornate in bici che con la muscolare non avresti mai potuto permetterti. Sono totalmente a favore dell’e-bike”.

ANCI al Giro-E: si chiude la seconda settimana, in arrivo gli ultimi due Talk in Lombardia

Si conclude oggi la seconda settimana di attività per ANCI al Giro-E, con soddisfazione per il percorso fin qui svolto dai giovani amministratori in sella con il Team ANCI, protagonisti ogni giorno nella carovana della sostenibilità e dello sport. Continuano con successo anche le iniziative Giro Express, dedicate alla valorizzazione dei territori, e Reporter per 1 giorno, il progetto di formazione e partecipazione giovanile che coinvolge studenti delle scuole secondarie nelle città sede di tappa.

Tutte le azioni si inseriscono nel programma promosso da ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito del programma di attività finanziato dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili, a sostegno delle politiche pubbliche rivolte ai giovani e della crescita delle comunità locali attraverso la leva dello sport, della mobilità sostenibile e della cittadinanza attiva.

In arrivo ora la settimana conclusiva anche per gli Stakeholder Forum ANCI, momenti di confronto territoriale tra enti locali, realtà sportive, istituzioni e rappresentanti del mondo associativo, con l’obiettivo di valorizzare l’impatto generazionale che un grande evento sportivo può generare in termini di inclusione sociale, partecipazione e sviluppo locale.

Gli ultimi due appuntamenti sono in programma in Lombardia:

  • mercoledì 28 maggio alle 12.30 a Tirano
  • giovedì 29 maggio alle 13.30 a Biassono

Per info e iscrizioni ai prossimi Stakeholder Forum ANCI clicca qui

Clicca qui per scoprire le classifiche del Giro-E.

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