Sono partiti da Cormons, oggi, i ciclisti del Giro-E Enel 2025, per dirigersi con le loro bici a pedalata assistita a Gorizia. Il sabato del villaggio (cit. Leopardi) era elettrico, in tutti i sensi. Le bici a ricevere l’ultima carica alla batteria, le regolazioni di sella e manubrio, intanto il pubblico a divertirsi e informarsi al Green Fun Village, e poi lo spettacolo del palco del Giro-E, la presentazione dei team, la cerimonia (così è) del foglio firma. Tutto prodromico, chiaramente, alla partenza, perché poi il cuore della giornata è inforcare le bici a pedalata assistita e prendere il via della tappa.
Fascino mitteleuropeo, incastonata tra belle colline e filari di viti, rinomata per i suoi vini pregiati e la forte tradizione enogastronomica: la friulana Cormons è stata contesa tra i Patriarchi di Aquileia e i Conti di Gorizia, fu coinvolta negli scontri con la Repubblica di Venezia, subì occupazioni, diventò fiorente centro dell’Impero Austro-Ungarico e poi terra di sanguinosi combattimenti, fino al ritorno all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale; oggi è città simbolo della pace. Qui si firmò l’omonimo armistizio che nel 1866 stabilì la fine delle ostilità tra il Regno d’Italia e l’Impero austriaco e condusse alla Pace di Vienna; inoltre, su un colle che ne dista appena una decina di chilometri si erge l’Ara Pacis Mundi di Medea, che risale al 1951 e raccoglie le zolle di terra provenienti dai cimiteri di guerra nazionali e stranieri in Italia, da tutti i fronti e campi di sterminio, nonché le ampolle con l’acqua marina prelevata nei punti dove furono affondate navi di nazioni diverse. Esaurito il tempo del sano sport, il consiglio ai partecipanti del Giro-E Enel (e non solo a loro) è di tornare.