Da Torino a Torino senza passare per il via. La prima tappa del Giro-E 2021 comincia sul morbido: 43,8 chilometri (la precisione è importante) per sgranchire le gambe e testare motori e batterie. Invece della cronometro, il direttore del Giro elettrico, Roberto Salvador, ha optato per un percorso collinare che presentava due asperità dal profilo dolce, almeno in salita: Revigliasco e, soprattutto, Superga. Bella quest’ultima, nell’ascensione, tosta nella discesa, ripida e tecnica. Al termine, di nuovo Torino e l’ingresso sul percorso di gara dei professionisti totalmente piatto come si conviene a una cronometro pura. Infine il traguardo, e la solita emozione dei ciclisti elettrici che transitano per la prima volta sotto un luogo sacro del ciclismo com’è la linea d’arrivo di una tappa di sua maestà di Giro d’Italia.
Questa, in sintesi, la tappa iniziale del Giro-E 2021, che si è svolta sotto il sole e si è conclusa con 800 metri di dislivello positivo. Un antipasto (leggero) di quello che sarà. Per riepilogare: 21 tappe di cui 1 a cronometro (l’ultima), 1.540 km la percorrenza complessiva, 73,3 km la percorrenza media di ogni tappa, 25.500 metri (quasi tre volte l’Everest) il dislivello positivo complessivo (i professionisti ne scaleranno 47 mila, per dire). Nonostante i motori di cui sono equipaggiate le biciclette, i ciclisti elettrici dovranno comunque sudare, anche perché ci sono tappe dure dure: come numero 14 Maniago-Monte Zoncolan, 2.700 metri di dislivello, e la 16 Canazei-Cortina D’Ampezzo, 2.200 metri di dislivello positivo che comprendono il Passo Giau e il Pordoi, Cima Coppi del Giro 2021. Ma saranno sei le tappe oltre i 2.000 metri di dislivello positivo. Di che togliersi la voglia e trasformarsi, tout court, in grimpeur fatti e finiti.