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Che affare il cicloturismo

17/02/2022

La bellezza rende, in ogni settore. E l’Italia, soprannominata il Belpaese, gode di questa regola d’oro, che ne fa uno dei Paesi più desiderati da parte dei turisti di tutto il mondo.

Negli ultimi anni, la nuova tendenza del turismo è il turismo dinamico, attivo, un genere di vacanza in cui la bicicletta gioca un ruolo da protagonista e di cui il Giro-E, con le sue bici a pedalata assistita, è naturale ambasciatore. Pedalare negli stessi giorni sulle strade dei campioni della Corsa Rosa non è altro che un fantastico, privilegiato modo di visitare, anzi, scoprire l’Italia, percorrendo le strade meno battute, gli angoli più inediti di un Paese che è fatto di scorci, dettagli, provincia, Appennino e natura, non soltanto di città d’arte.

Secondo uno studio del 2019, il cosiddetto turismo del benessere, quello finalizzato alla cura del corpo, quello sportivo e quello escursionistico (tra cui rientra, dunque, il cicloturismo), era valutato 641 miliardi di dollari per tutto il mondo. Una proiezione al 2023 indicava una stima di crescita fino a raggiungere i 315 miliardi.

Di più: secondo la FIAB (Federazione Italia Ambiente e Bicicletta), ogni euro investito per costruire una ciclovia ne restituisce 3,5 al territorio, e ogni chilometro di percorso ciclabile genera un indotto annuo di 110 mila euro per la zona attraversata. Una bella notizia, in un periodo storico nel quale si stanno costruendo tante ciclovie in tutta Italia. Una bella notizia e un affare: secondo il Rapporto 2020 Isnart-Unioncamere e Legambiente, nel 2019 il cicloturismo ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, il 6,1 per cento di quelli complessivi, corrispondenti a una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro.

 

Ecologica, salutare e redditizia: viva la bicicletta!

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