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NO plastic world

17/02/2022

Sognare non costa nulla, anche se poi bisogna sempre scontrarsi con la realtà.

Come sarebbe bello un mondo senza plastica. O meglio, un mondo in cui la plastica fosse amica dell’uomo, e non uno dei suoi più acerrimi, e letali, avversari.

È ormai noto che secondo vari studi (tra cui quello di Science Advances, 2017), entro il 2050 negli oceani potrebbe esserci più plastica che pesci. Negli ultimi 60 anni sono state prodotte 8,3 miliardi di tonnellate di plastica. A i ritmi attuali, nel 2050 le discariche del mondo ospiteranno 12 miliardi di tonnellate di questo materiale. E circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno negli oceani. A fronte di tutto ciò, a livello mondiale solo il 15% di plastica è stato riciclato, il 25 incenerito e il resto stoccato in discariche. Secondo l’Ocse, la media europea è del 30% di rifiuti plastici riciclati; l’Italia è al 40% ma, per esempio, al terzo posto nella classifica mondiale di chi consuma più acqua in bottiglia, con circa 208 litri a persona all’anno e 8 miliardi di bottiglie sprecate.

La pandemia legata al Covid 19 ha peggiorato le cose. Come ha evidenziato la Cop26 di Glasgow, si calcola che nel 2021 siano state 11 milioni le tonnellate di plastica prodotta in più, dovute in larga parte ai rifiuti ospedalieri e agli imballaggi degli acquisti online, 26mila delle quali finiranno in mare.

I singoli Paesi cercano di fare qualcosa. Un esempio viene dalla Lituania, dove dal 2016 nei supermercati le bibite in plastica vengono vendute con un sovraprezzo che corrisponde alla cauzione per il vuoto, così da incentivare i consumatori a restituirle per poi permetterne un riutilizzo di fatto immediato. In Italia, dalla metà di gennaio sono banditi molti prodotti in plastica monouso: è vietata non solo la produzione, ma anche la vendita di piatti e posate in plastica, cannucce, cotton fioc, aste a sostegno dei palloncini, contenitori per alimenti e per bevande in polistirene espanso. Una buona notizia. Ogni anno in Italia si consumano 100 mila tonnellate di stoviglie in plastica monouso, che, trasformati in rifiuti, rappresentano il 50% di tutti i rifiuti presenti sulle spiagge europee. In pratica, su 10 rifiuti più di 8 sono plastica, in larga maggioranza usa e getta.

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