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Più chili più bello

31/01/2022

Sbagliato: non stiamo parlando dell’aspetto del ciclista, che, come conseguenza della tipica grammomania che coglie prima o poi tutti i rider e li fa impazzire sia per quanto riguarda la bici sia per la loro personale stazza, è piuttosto omologato e tendente al magro; stiamo parlando di lei, la bici da corsa, che in un solo caso è più bella e dunque valida se pesa di più: in discesa.
Lo sanno bene i grimpeur, quelli che le salite le affrontano con le bici da 7 chilogrammi: dopo tanto salire c’è sempre una discesa da affrontare, e più si è arrivati in alto più la salita sarà impegnativa. Con bici molto leggere le discese sono più difficili, perché la bici è meno stabile, bisogna guidare “di muscoli”, con il corpo contratto, per sopperire alla mancanza di rigidità del complesso telaio-ruote, tutto tirato allo spasimo per essere leggerissimo.

Un vantaggio regalato dalle bici da corsa a pedalata assistita, come la Bianchi Aria e-road, la bici ufficiale del Giro-E, è che, a parità di peso del ciclista, sarà più stabile in discesa, perché (ben) più pesante di una pari livello muscolare. Il motore e la batteria, posizionati nella parte bassa e centrale (soprattutto nei modelli con il motore che agisce direttamente sul movimento centrale), abbassano il baricentro. La ruota anteriore è piantata per terra in curva e, in rettilineo, il maggior peso farà aumentare la velocità. Per un doppio vantaggio: una bici più “leggera” ‘nella pedalata) in salita, e una più svelta in discesa.
Andando più veloce, tra l’altro, aumenterà la concentrazione, che è uno dei maggiori problemi in discesa, perché dopo una lunga salita si è stanchi ed è facile, in discesa, perdere lucidità. Se la velocità aumenta e la fiducia nella bici anche, grazie alle sensazioni regalate da un telaio più pesante, i vostri occhi saranno sgranati e attenti come quelli dello Squalo.

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